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CODICE ETICO E DEONTOLOGICO DELL’ASSOCIAZIONE - Upledger Italia - Accademia Cranio-Sacrale
l'Associazione Cranio-Sacrale Upledger Italia

CODICE ETICO E DEONTOLOGICO DELL’ASSOCIAZIONE

Questo Codice Deontologico, espressione alta
e più alta di ogni altra, dell'amore e passione
per la missione della CST in Italia e nel mondo,
esprime in maniera chiara, dettagliata, profonda,
inequivocabile visone, parametri, criteri, prospettive,
intenti operativi e pragmatici.
Onora le finalità e gli scopi, i mezzi per perseguirli.

 

 

 

PREMESSA >>

Considerazioni e riferimenti su: Codice Etico, Statuto e Regolamento Interno (a cura della Dott.ssa Monica Lanzillotta).

È una azione legale dovuta, rispetto ai singoli e alla società nel suo insieme, ciò non di meno esprime quella visione profonda, culturale e scientifica, che permette di abbracciare anche l'Arte e la Poesia.

Quella Poesia della Vita, senza la quale ogni comportamento è privato della sua più intima Essenza : il soffio vitale, il suo Spirito.

L'Amore è Compassione (condividere la stessa "passione").
Ovvero non è solo l'abbraccio caldo creativo e avvolgente del Materno ma anche la Precisione Etica, la Severità, la Protezione, del Paterno.
Questo Codice è in grado di esprimere tale Vera Compassione.
Avrà molti attacchi ma lunga vita e salde radici nel Terreno da cui emerge.

In Onore, Rispetto e Gratitudine a tale spirito, esprimo le seguenti riflessioni su alcuni termini e articoli contenuti nel codice Deontologico ed Etico che troverete a fondo pagina.

A proposito del Titolo I articolo 5 - termine "percorso"  >>

Il termine percorso indica letteralmente un itinerario stabilito e definito e vincolato in ogni sua tappa e svolgimento , preventivamente e talvolta obbligatoriamente - come nella circolazione stradale, nella organizzazione di un iter didattico ad ogni livello di istruzione e formazione , di visita a mostre, musei, etc. -.

Come tale , questo termine , di frequente uso colloquiale, messo per iscritto definisce in maniera antitetica al vero l'esperienza in CST e della CST

Essa è infatti, al contrario:

  • caratterizzata da una strutturale libertà e non prevedibilità delle indicazioni del sistema nel qui-ed-ora ("tratta ciò che trovi") per facilitare i meccanismi auto-correttivi dell'organismo - pura avendo tali meccanismi una assoluta ragionevolezza e aderenza alle dinamiche anatomo-fisiologiche , sistemiche ed energetiche dell'organismo umano;

  • come tutte le visioni sistemiche ed olistiche , pur avendo protocolli convalidati e dettagliati scientificamente per senso, modalità e finalità, ne prevede una applicazione dinamica e flessibile , in base alle esigenze esclusive e pertinenti ad ogni soggetto trattato , non solo in base alla sua unicità ontogenetica , ma anche nel suo essere nel tempo, cioè di seduta in seduta di applicazione. La formazione di eccellenza del Facilitatore Upledger, in coerenza, consiste appunto non nella mera acquisizione delle tecniche e dei protocolli applicativi - base imprescindibile ma non esaustiva - ma nel "possesso" intimo, profondo , esperienziale, flessibile e dinamico di ogni strumento messo a disposizione dal "Metodo Upledger" per poter offrire al proprio fruitore il 100% in ogni qui-ed-ora dell'incontro con la CST.

  • Come sia lo Statuto, sia il Regolamento che il Codice riconoscono, sostengono e affermano con asseverazione, ogni individuo viene accolto nel rispetto ed in ragiona di tale evidente - in ogni visione olistica - unicità.

Nel contesto dell' articolo 5 , possono essere egualmente espressione adeguata : cammino, strada, direzione, sviluppo, evoluzione , crescita , crescita personale.

A proposito del Titolo I articolo 7 >>

Segnalare in questo articolo il concepito del SÉ da parte del dottor Upledger, è una forte occasione.

Egli è l'unico che riguardo una metodica scientifica di approccio soma-psiche , si riferisce chiaramente ed esplicitamente alla relazione da Sé a Sé ( con inoltre le implicazioni di conscio/non-conscio) tra Fruitore e facilitatore.

Può essere aggiunto di seguito, quanto esplicitato in formazione nel manuale di SER1.Ovvero che tale dialogo tra facilitatore e "medico interiore" ha, come base fondante il dialogo da Sé a Sé, possibile ad Ogni Essere Umano.

A proposito del Titolo II articolo 5 - Ultima frase >>

In merito a "l'assoggettamento dell'ego", segnalo che se si vive nel proprio Sé, ego e funzione di controllo non ricevono più energie né dal conscio né dal non-conscio. Esso entra "in latenza", si disattiva.

È falso che se l'ego non è attivo non si sopravvive, o che deve entrare in azione per consentirci la Vita e tale sopravvivenza.

L' ego e la funzione di controllo difendono, ma nulla sanno di come ci si protegge, ben prima della necessità di difendersi attacco-fuga-sopraffazione.

Dunque è in questo articolo che è possibile segnalare più esplicitamente che non si tratta di tenere sotto controllo l'ego (è sempre il neocortex che lo fa...) ma non fornirgli energie, lasciando che sia il Sé ad agire in pensieri , parole, azioni.

Quindi ad esempio un "tutto ciò implica un continuo sostegno da parte dell' Operatore Upledger all'espressione del proprio Sé ed una messa in latenza del proprio ego. Ciò è fondamentale per un dialogo con il Sé del fruitore".

A proposito del Titolo II articolo 6 - termine "autostima" >>

Questo termine , già molto controverso in Psicologia che lo ha generato nell'ambito dell' Età Evolutiva, conserva strutturalmente in sé la componente autoreferenziale, egoica ed egoisitica, in un concepito dell'Essere Umano fragile, incerto, bisognoso di puntelli mentali per credere in se stesso.

È antitetico ad una visione olistica e sistemica dell'individuo, concepito come innatamente dotato, sul piano filogenesi ed ontogenetico di capacità biologiche fisiche mentali psichiche e spirituali di auto-organizzarsi (condizione che condivide con le altre specie animali) e di trascendere i propri limiti (condizione caratteristica della specie Umana ).

Esso è oggi ampiamente superato dal concetto bene più ambio, pragmatico, ed aderente della self-confidence.

Tale termine-espressione può essere utilizzato.

Qualora l'uso di una espressione di definizione scientifica non in italiano non sia utile , nel contesto di questo articolo, è sostituibile con "fiducia in se stesso e nei propri meccanismi intrinseci , auto-correttivi e di guarigione innati".

N.B. Non riesco a ritrovare (non c'è) un punto dove viene usato il termine "positivo".

In CST, come nella scelta di non-conscio al posto del complicatissimo inconscio (il cui uso segnalerebbe un indifendibile scartellamento in psicologia dinamica e psicanalisi, con complicazioni planetarie con la comunità scientifica internazionale), il dottor Upledger in "Trauma e la mente" segnala esplicitamente che notata la ambiguità e la fraintendibilità di tali termini , opta per i più chiari ed univoci costruttivo/distruttivo.

Oltre questo dato inerente il pensiero e la volontà del dottor Upledger, c'è oggettivamente il fatto che la dottrina di positivo/negativo è polare ad una logica olistica e sistemica in quanto separa e separando non prevede integrazione e soluzioni evolutive.

Inoltre è un falso linguistico-scientifico.

Poiché, in termini bio-chimico-fisici, è l'eccesso di ioni positivi di un Organismo che porta il tumore , non il contrario.

L'Essere Umano in buona salute è elettrizzato negativamente. In condizioni patologiche si elettrizza positivamente perdendo ioni.

"La natura umana è sottoposta a ritmi biologici ineluttabili, frequenza polso, frequenza respiratoria, ritmi mestruali...che regolano il nostro equilibrio. TALI CADENZE SONO DI NATURA VIBRATORIA (maiuscolo mio). Tutti gli shock, fisici o psichici, generano cariche positivi(...)" (dottor Jean Valnet, Aromathérapie).

Studi specifici del dottor Charles Laville già negli anni '%0 dello scorso secolo hanno condotto alla costruzione di un apparecchio noto come "negativizzatore elettrico" che , dotato di una carica elettrica che per forma tensione ed intensità possieda le stesse caratteristiche di quella di cui è dotata la cellula,agendo in maniera "esponenziale" (noi diremmo....quantica) eoga forme di micro-energia atte a ristabilire la giusta ionizzazione NEGATIVA all' organismo in disfunzione.

Dott.ssa Monica Lanzillotta

 

CODICE DEONTOLOGICO ED ETICO DELL’ASSOCIAZIONE:

"CRANIO SACRALE UPLEDGER ITALIA"

(chiamata per brevità qui di seguito: associazione)

Il presente Codice Etico e Deontologico ed è liberamente ispirato a: “Il credo del dott. John E. Upledger D.O., O.M.M.”,

ed inoltre ai Codici Deontologici di:

General Osteophatic Council” • “Osteopathy Board” • “European Frameworks for Standards of Osteophatics Education & Training” • “Codice Deontologico ed Etico della Professione del Docente” • “Codice Etico di Ateneo dell’Università La Sapienza” • “Codice di comportamento dei dipendenti de La Sapienza” • “Codice Deontologico ed Etico del Fisioterapista” • “Fisioterapisti AIFI” •  è inoltre ispirato ai Codici Deontologici di Associazioni di Professionisti non appartenenti a Ordini e Collegi (di cui alla Legge 4/2013).

TITOLO I - Considerazioni preliminari sulla professione >>

TITOLO I

considerazioni preliminari sulla professione, per il codice deontologico ed etico

del terapista/ operatore/ facilitatore/educatore di tecnica cranio sacrale upledger

(che per brevità verrà indicato d’ora in poi come: “operatore upledger”).

1. È convinzione dell’ASSOCIAZIONE che, per quanto gli esseri umani siano al centro della nostra attenzione, la natura abbia dotato ogni sistema biologico vivente di metodi e processi ingegnosi che gli permettono di sopravvivere e di funzionare, rispondendo al continuo mutare delle condizioni imposte dell’ambiente interno ed esterno. Crediamo, inoltre, che i metodi e i processi più funzionali ad un simile adattamento, siano intrinseci a ciascun organismo vivente.

2. Quando un organismo vivente presenta segnali di una capacità di adattamento alterata, crediamo sia di primaria importanza cercare, individuare ed aiutare (facilitare) i processi intrinseci e naturali di adattamento, in modo tale da consentirgli di svolgere il loro compito al meglio. In questo modo, le capacità funzionali dell'organismo vivente migliorano e, nel caso di organismi umani, avvicinano il corpo ad una condizione di benessere ottimale, migliorando quindi l’omeostasi di ogni persona.

3. Questo approccio al miglioramento del benessere della persona può essere considerato “facilitativo” piuttosto che curativo o palliativo. In pratica, l’ASSOCIAZIONE sostiene la facilitazione dei processi intrinseci presenti nel corpo umano, il che corrisponde ad aiutare l’attivazione del meccanismo auto-correttivo fisiologico di ogni persona.

4. Con ciò, non sosteniamo che la facilitazione dei processi intrinseci di auto-correzione del corpo umano escluda l'utilizzo dei metodi convenzionali generalmente più invasivi e costrittivi. Crediamo piuttosto, che il nostro approccio facilitativo debba integrare ogni fase delle cure convenzionali, come riconoscimento del potere di auto-correzione intrinseco a tutti gli esseri umani. Crediamo che, integrando il nostro approccio a qualsiasi altro metodo o tecnica volti al benessere dell’utente, sarà possibile offrire alla persona (che qui di seguito chiameremo “fruitore”) un calo nella morbosità e nella mortalità, un contributo alla miglior qualità di vita nel percorso verso la risoluzione di disagi o di traumi, nonché la possibilità di invecchiare in maniera più confortevole e dignitosa.

5. Inoltre, crediamo che si possa trovare la soluzione, a molti problemi che riguardano lo stato di disagio della persona, all'interno dello stesso sistema biologico in questione. Piuttosto che invadere e sondare il sistema biologico, che sentirà di doversi difendere dalle buone intenzioni dell'invasore-sondatore, ci presentiamo col massimo rispetto, col nostro tocco e con l'intenzione e la comunicazione verbale o non-verbale, e chiediamo al sistema biologico di indicarci le cause del problema. Chiediamo inoltre, che ci venga suggerito come possiamo aiutare a correggere e risolvere la causa della disfunzione, nel modo più delicato possibile. Chiediamo di essere guidati, poiché ci proponiamo come operatori Upledger del processo di attivazione del meccanismo auto-correttivo, di poter essere di supporto alla persona nel suo percorso verso il benessere.

6. Questo è un lavoro che può essere svolto parallelamente alla medicina convenzionale (manuale e non manuale) ed alla chirurgia. Se viene praticato in maniera corretta, può accrescere una risposta positiva alle tecniche convenzionali e ridurre la necessità di ricorrere sempre più a metodologie invasive.

7. Crediamo, insomma, che ogni persona possieda un medico interiore capace di esaminare qualsiasi problema che riguarda il suo benessere e risolverlo nel migliore dei modi. L'ASSOCIAZIONE vede l’operatore Upledger come colui che si mette in contatto e “dialoga” con questo medico interiore e ne segue le indicazioni.

TITOLO II - Scopi dell’Associazione >> >>

TITOLO II

scopi dell’associazione

1. L’ASSOCIAZIONE offre a chiunque sia interessato, indipendentemente da professione o preparazione accademica, di apprendere tutto ciò che si è acquisito a proposito della facilitazione dei processi intrinseci di attivazione del meccanismo auto-correttivo fisiologico (comunemente chiamato e/o conosciuto come auto-guarigione).

2. L'interesse del fruitore verrà sempre messo al di sopra di qualsiasi restrizione derivante da devozioni a discipline professionali. È nostra convinzione che, nel momento in cui tutti gli operatori Upledger, siano essi terapisti, operatori professionisti, che si adoperano per il benessere delle persone, quale che sia la loro specializzazione, condividono il loro sapere, sarà in ultima analisi il fruitore di questa tecnica a beneficiarne.

3. L’ASSOCIAZIONE proporrà con vigore e, in alcune occasioni produrrà in prima persona, programmi informativi rivolti al pubblico, per offrire idee, nozioni e tecniche per l'integrazione fra corpo, mente e spirito, oltre a tecniche di facilitazione degli altrui processi di attivazione del sistema auto-correttivo dell’organismo. Faremo sempre in modo da avere la certezza che le nozioni e le tecniche da noi proposte ed applicate siano sempre esenti da rischi e che promuovano un riconoscimento delle capacità di auto-correzione naturale di cui siamo stati dotati alla nascita.

4. L’ASSOCIAZIONE si dedica allo studio e alla ricerca di nozioni e tecniche utili alla temporanea attenuazione dei sintomi, nell'attesa che il fruitore lasci affiorare e risolva i problemi che ne sono all'origine. La maggior parte di queste nozioni e tecniche vengono offerte dagli stessi fruitori che si rivelano, ancora una volta, i nostri migliori insegnanti. Saremo sempre aperti alla valutazione e all'adozione di nuovi metodi, purché rispettino il criterio di assenza di rischi, qualità che caratterizza tutti i nostri metodi e le nostre modalità.

5. L’ASSOCIAZIONE considera ciascuna persona e ciascun fruitore di questa tecnica come un essere unico e irripetibile. Probabilità statistiche, così come quadri sintomatici e presunzioni valutative, vengono messi in disparte mentre l’operatore Upledger stabilisce un contatto con il medico interiore della fruitore e ascolta la storia che il suo corpo racconta. Tale racconto si manifesta attraverso anomalie nella qualità e nei movimenti dei tessuti, dei fluidi e dei flussi energetici. Inoltre, in ogni applicazione, si opererà nuovamente una prima valutazione, evitando qualsiasi riferimento o considerazione legati a ciò che dell’utente si era appreso in precedenza. Lo scopo è quello di non lasciare che eventuali preconcetti nati durante le valutazioni e le applicazioni precedenti, possano lasciar sfuggire nuove e più sottili scoperte. In questo modo, la porta rimane sempre aperta a nuove informazioni e l’operatore Upledger non avrà ipotecato alcuna valutazione. Molto spesso i fruitori di questa tecnica vengono valutati da due o più operatori Upledger, nessuno dei quali è a conoscenza dei rilievi degli altri. Solo una volta terminate le valutazioni, gli operatori Upledger si scambieranno impressioni. Tutto ciò implica un assoggettamento da parte dell'ego dell’operatore Upledger a favore del fruitore.

6. Il lavoro dell’ASSOCIAZIONE sarà sempre e costantemente volto ad affrancare il fruitore dalla presenza dell’operatore Upledger. Il nostro scopo è quello di dare assistenza allo sviluppo dell’autostima della persona fruitore di questa tecnica in modo da aiutarla ad assumersi la responsabilità del proprio benessere e della ricerca verso il miglioramento della propria omeostasi. Il nostro lavoro vuole stabilire una comunicazione libera e fiduciosa fra gli infiniti livelli di coscienza presenti in ognuno di noi, di modo che ciascun livello di coscienza possa facilmente ottenere l'attenzione della consapevolezza senza dover ricorrere all'esternazione di sintomi o patologie per poter essere ascoltato.

7. Gli operatori Upledger dell’ASSOCIAZIONE adotteranno le modalità che riterranno più opportune ai fini della facilitazione dei processi umani di auto-correzione fisiologica dell’organismo, purché siano non-invasivi e privi di rischi. Inoltre, il fruitore ricettivo verrà informato, al momento giusto e con termini semplici e diretti, di quanto sta accadendo. Desideriamo che i nostri fruitori vengano a conoscenza dell'origine dei loro problemi e di quanto si sta facendo per facilitarne la soluzione. Desideriamo, inoltre, che i nostri fruitori si rendano conto che la loro aspirazione al benessere rappresenta un obiettivo comune al quale devono contribuire in maniera significativa.

TITOLO III - Profilo professionale dell’operatore >>

TITOLO III

profilo professionale dell’operatore Upledger

1. Come operatore Upledger, si intende: colui il quale, in possesso di specifica formazione in Tecnica Cranio Sacrale, opera nella visione globale dell’individuo, stimolando le risorse vitali della persona, intesa come fruitore, con specifici trattamenti, proponendogli una maggiore consapevolezza in rapporto a se stesso, allo stile di vita ed all’ambiente che lo circonda.

2. L’operatore Upledger, si avvale di specifiche tecniche manuali non invasive e rispettose che prevedono un contatto dolce e leggero, applicato in varie zone corporee, direttamente o indirettamente collegate al Sistema Cranio Sacrale o Sistema Respiratorio Primario, comprese le zone connesse al Sistema Viscerale.

3. Tali trattamenti operano attraverso l’ascolto, la palpazione, la sincronizzazione e la stimolazione dei ritmi biologici che tendono all’attivazione delle risorse innate dei sistemi fisiologici e delle intrinseche capacità di riequilibrio e alla spontanea riorganizzazione delle funzioni vitali e capacità di armonizzazione con i ritmi naturali.

4. L’operatore Upledger socio dell’ASSOCIAZIONE può svolgere la sua attività professionale in ambiti pubblici, privati, associativi; esercita con autonomia operativa, nel rispetto Costituzionale e delle Leggi vigenti e dello Statuto, del Regolamento Interno e del Codice Deontologico ed Etico dell’Associazione; non interferisce in nessun caso nel rapporto medico-paziente, o nel rapporto con altri specialisti della salute o del benessere; nel suo operato integra e supporta l’azione svolta dalla Medicina ufficiale, o da altri specialisti della salute o del benessere.

TITOLO IV - Principi della professione dell’operatore Upledger >> >>

TITOLO IV

principi della professione di terapista/operatore e/o facilitatore e/o educatore cranio sacrale

1. Per operatore Upledger si intende qualsiasi professionista che abbia portato a compimento con buon esito i programmi ed i progetti formativi in Tecnica Cranio Sacrale, siano essi rivolti all’applicazione pratica della tecnica e/o siano essi rivolti alla diffusione didattica della tecnica stessa, così come intesi ed organizzati dall’ASSOCIAZIONE, dal suo Statuto, dal Regolamento Interno e dal presente Codice Deontologico ed Etico e/o da altre realtà da questa riconosciute, approvate e sostenute e nel rispetto delle normative di Legge vigenti.

2. L’operatore Upledger è tenuto alla conoscenza, tra le altre, della bibliografia riguardante i risultati delle ricerche, studi e sperimentazioni iniziate negli anni ’70, negli Stati Uniti d’America dal medico americano John Edwin Upledger (1932 – 2012) e codificate a livello mondiale come metodica manuale, chiamata con il suo nome internazionale: CranioSacral Therapy e SomatoEmotional Release.

3. La professione di operatore Upledger si fonda sul valore, l’irripetibilità, l’unicità, la dignità e il rispetto dei diritti delle persone, di qualsiasi sesso, età, ceto sociale, etnia, cultura e credo politico e religioso, nonché sull’affermazione della libertà, dell’uguaglianza, della socialità, della solidarietà individuale e sociale.

4. L’operatore Upledger valorizza l’autonomia dell’individuo e, attraverso il suo sistema auto-correttivo, la sua oggettività e soggettività, le risorse proprie ed una maggiore e consapevole assunzione di responsabilità della persona verso se stesso e verso terzi.

5. L’operatore Upledger è responsabile nei confronti degli utenti, in particolare per il rispetto del segreto professionale e per la considerazione umana ed accoglie ogni persona, gruppo, famiglia, comunità o aggregazione sociale portatrice di una domanda di intervento, come unica e distinta da altre situazioni analoghe.

6. L’operatore Upledger attraverso il suo intervento ed il suo impegno professionale si prende cura delle persone senza mai essere condizionato da sesso, età, stato civile, razza, nazionalità, religione, condizione sociale, ideologia politica o qualsiasi differenza o caratteristica personale degli individui a cui è rivolto il suo operato e non esprime giudizi di valore sulle persone o sul loro comportamento.

7. L’operatore Upledger nell’esercizio delle sue funzioni presta la propria opera professionale ai più bisognosi senza pretendere remunerazione.

8. L’operatore Upledger dimostra giudizio e buon senso in ogni circostanza e si astiene, nei confronti dei fruitori di questa tecnica, da qualsiasi procedimento che potrebbe essere nocivo, inoltre nell’esercizio della sua professione, si orienta su scelte di comportamento consone ai livelli di responsabilità in cui si trova ad operare, senza mai frapporre alla professione il proprio interesse esclusivo e personale.

9. La professione dell’operatore Upledger è basata sull’autonomia tecnico-professionale, sull’indipendenza di giudizio, in base alle proprie e specifiche conoscenze della professione. L’operatore Upledger ha il dovere di difendere la propria autonomia ed unicità professionale da ogni condizionamento e pressione operata da professionisti della stessa o di altre materie, pur relazionandosi e operando con essi. L’operatore Upledger, in assenza di una specifica legislazione che regolamenta il settore, o in mancanza di una normativa statale, contrasta l’esercizio abusivo della professione da parte di persone non qualificate. L’operatore Upledger utilizza il proprio titolo professionale esclusivamente per attività ad esso pertinenti e non si avvale di esso per alcuna attività ingannevole o impropria.

10. L’operatore Upledger, socio dell’ASSOCIAZIONE, è tenuto a conoscere questo Codice Deontologico ed Etico, a comprenderlo, rispettarlo e diffonderlo anche attraverso collaborazioni ed aiuto vicendevole con i colleghi, convalidandone l’uso corretto. L’inosservanza e l’ignoranza delle norme e dei principi del presente Codice Deontologico ed Etico ed ogni azione non consona al corretto esercizio della professione, sono punibili con le procedure disciplinari previste dallo Statuto e dal Regolamento Interno dell’ASSOCIAZIONE.

TITOLO V - Svolgimento della professione di operatore Upledger >> >>

TITOLO V

svolgimento della professione di operatore Upledger

1. L’operatore Upledger, può operare all’interno dell’ASSOCIAZIONE o ai programmi ed ai progetti formativi organizzati dall’ASSOCIAZIONE, o da altre realtà da essa riconosciute, o patrocinate, approvate e sostenute, o in rapporto di dipendenza con Enti ed organismi pubblici o privati, o come libero professionista autonomo o associato, garantendo di non usare la sua posizione professionale per instaurare delle forme di conflitto o di concorrenza con l’attività dell’ASSOCIAZIONE.

2. L’operatore Upledger è leale verso la professione che esercita e nei riguardi dell’ASSOCIAZIONE, è attento ad evitare tutte le azioni che potrebbero screditare o recare pregiudizio, o danno, alla professione e all’ASSOCIAZIONE; cura la propria crescita professionale attraverso il costante aggiornamento e si adopera per favorire la crescita e la promozione dell’ASSOCIAZIONE.

3. Il comportamento dell’operatore Upledger è tenuto a essere sempre consono alla dignità professionale ed in nessun caso fare abuso della sua posizione professionale; è tenuto a dimostrare maturità ed equilibrio in ogni questione connessa all’esercizio della professione ed essere consapevole delle proprie dinamiche personali, sia adoperandosi nella relazione con la fruitore, sia adoperandosi nelle relazioni con i soci di ogni natura dell’ASSOCIAZIONE e sia adoperandosi in tutti i diversi livelli richiesti dall’esercizio della professione, evitando in ogni modo e in qualunque forma di arrecare danno di qualunque natura ai soci o all’ASSOCIAZIONE.

4. L’operatore Upledger è tenuto alla propria formazione continua al fine di garantire un alto livello di competenza teorico-pratica, l’impegno nella ricerca sul campo di intervento e nell’ambito didattico e scientifico, la garanzia di prestazioni adeguate e di qualità al fruitore, l’impegno nella promozione, sviluppo e divulgazione della propria esperienza nel rispetto della privacy e del segreto professionale per favorire la propria crescita professionale e quella degli associati dell’ASSOCIAZIONE.

TITOLO VI - Responsabilità e riservatezza nei confronti della fruitore/paziente/utente/discente e della società >> >>

TITOLO VI

responsabilità e riservatezza nei confronti del fruitore/paziente/cliente/utente/discente e della società

capo 1 - responsabilità nei confronti della società

1. L’operatore Upledger è tenuto a contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone impegnando la propria competenza professionale allo sviluppo di programmi utili a tale miglioramento.

2. L’operatore Upledger è tenuto a predisporre ricerche e progetti a favore del benessere della collettività agendo in modo da ampliare le opportunità di tutte le persone e con particolare attenzione alle persone in situazioni di svantaggio.

3. Qualsiasi forma di pubblicità o di operato concernente l’attività professionale deve essere ispirata ai principi di decoro, serietà tecnico-scientifica e tutela dell’immagine della professione e dell’ASSOCIAZIONE che rappresenta, evitando comportamenti scorretti e finalizzati al mero procacciamento dell’utenza e della clientela esclusivamente a scopi commerciali, personali e non professionali, o di potere.

capo 2 - diritti della fruitore/paziente/cliente/utente/discente (che per brevità verrà chiamata d’ora in poi “fruitore”)

1. L’operatore Upledger esplica la sua competenza professionale per sviluppare il sistema auto-correttivo della persona e per promuovere le potenzialità personali del fruitore, creando le condizioni per farla partecipare in modo consapevole alle fasi dell’intervento professionale.

2. Nello svolgimento della professione l’operatore Upledger deve fornire ai propri fruitori ampia informazione sui diritti, vantaggi, svantaggi, impegni, risorse, programmi e strumenti professionali e riceverne esplicito consenso direttamente, o da chi li rappresenta legalmente, rispettando le procedure autorizzate dall’ASSOCIAZIONE.

3. L’operatore Upledger deve avere il consenso dei fruitori di questa tecnica qualora altre persone fossero presenti durante l’intervento ed informarli se l’intervento è attuato per motivi di studio, formazione e ricerca.

4. Le prestazioni professionali dell’operatore Upledger a persone minorenni, sono subordinate al consenso di chi esercita la potestà genitoriale o di tutela. Sono fatti salvi i casi in cui le prestazioni professionali avvengano su ordine dell’Autorità legalmente competente o in strutture legislativamente preposte o realizzate in team con altri professionisti che richiedano l’intervento dell’operatore Upledger, assicurando questi di essere in regola con i requisiti di legge necessari all’intervento.

capo 3 - regole di comportamento dell’operatore Upledger

1. L’operatore Upledger si impegna a favorire il rapporto professionale solo finché la situazione lo richiede o finché si renda necessario. Nel caso si renda necessario un intervento di diversa specializzazione deve, senza indugio, indirizzare il fruitore verso questa opportunità.

2. L’operatore Upledger quando esistono condizioni obbiettive, può avvalersi di altre consulenze specialistiche, o di altre metodiche per le quali è professionalmente abilitato, concordando modalità e contenuti con il fruitore che riceve le metodiche applicate e descrivendone la loro specificità ed utilità.

3. L’operatore Upledger rispetterà rigorosamente opinioni, valori, modi di essere del fruitore, anche se non condivisi e l’intervento professionale deve essere svolto nel pieno rispetto della persona tenendo conto del suo stato psicofisico senza menomazioni dei suoi diritti.

4. L’operatore Upledger non può utilizzare la relazione con i fruitori di questa tecnica per interessi o vantaggi propri, evita commistioni tra ruolo professionale e vita privata, non instaura relazioni significative nel corso del rapporto professionale, sia esso di natura tecnico/terapeutico/applicativo sia esso di natura didattica/educativa e se dovesse insorgere un coinvolgimento di tale natura, dovrà interrompere il proprio rapporto professionale con il fruitore, sia esso paziente/utente/cliente sia esso discente, pur garantendone l’assistenza attraverso l’intervento di altri colleghi professionisti. È vietata qualsiasi attività che, in ragione del rapporto professionale, possa produrre vantaggi di tipo patrimoniale o non patrimoniale al di fuori del compenso professionale concordato ed è vietata qualsiasi forma di compenso che non costituisca il corrispettivo professionale.

capo 4 - SEGRETO PROFESSIONALE E RISERVATEZZA

1. L’operatore Upledger è tenuto alla conoscenza ed all’ottemperanza della legge: L. n. 675/1996, del D. Lgs. n. 196 del 30.6.2003 e dell’art. 48 D.P.R. n. 445/2000 e di aver preso conoscenza dell’informativa ex art. 13 D. Lgs. e dell’Informativa sul Trattamento dei Dati Personali (art. 13 D. Lgs. n. 196/2003), alla sua applicazione, raccolta e trattamento dei dati per i procedimenti amministrativi dell’ASSOCIAZIONE. È inoltre tenuto alla conoscenza di tutte le Leggi normative e disposizioni di Legge (regionali e nazionali) che regolamentano lo svolgimento e l’applicazione della sua professione.

2. L’operatore Upledger è tenuto al segreto professionale e lo esige da coloro con i quali collabora e che possono avere accesso, di fatto e di diritto, alle informazioni private e riservate.

3. La rivelazione del segreto professionale è consentita solo per gli obblighi di legge o per i seguenti motivi:

• rischio di grave danno allo stesso fruitore o a terze persone;

• richiesta scritta e motivata dell’interessato o del suo legale rappresentante;

• autorizzazione dell’interessato o del suo legale rappresentante, resi edotti delle conseguenze della rivelazione, purché ciò non violi la riservatezza di altri.

4. La trasmissione ad altre persone fisiche o giuridiche, di documentazione relativa ai fruitori della tecnica, se non autorizzata dagli stessi o dal loro legale rappresentante, comporta la conseguente trasgressione del segreto professionale.

5. L’operatore Upledger deve aver cura del materiale riferito al fruitore e salvaguardarlo da ogni indiscrezione e deve consentire al fruitore stesso o al suo legale rappresentante l’accesso a tutta la documentazione che lo riguarda. Nel caso di comunicazioni e pubblicazioni tutelerà l’anonimato. Per eventuali registrazioni o materiale audio-visivo riguardante il rapporto professionale dell’operatore Upledger con il fruitore della tecnica, dovrà acquisire la firma del fruitore stesso o del legale rappresentante.

6. L’operatore Upledger nei rapporti con la stampa e/o con altri mezzi d’informazione e di diffusione, anche multimediale (internet, siti web, social network, ecc.), deve essere adeguato al ruolo ricoperto nel rilasciare dichiarazioni o interviste. È tenuto inoltre alla riservatezza, all’equilibrio ed al rispetto del segreto professionale.

TITOLO VII - Responsabilità nei confronti dell’ASSOCIAZIONE e dei colleghi  >> >>

TITOLO VII

responsabilità nei confronti dell’associazione e dei colleghi

capo 1 - responsabilità nei confronti dei colleghi ed altri professionisti

1. L’operatore Upledger è tenuto ad una collaborazione corretta e fiduciosa con i colleghi e gli altri professionisti e promuove un sistema di rete integrato fra gli interventi per dare risposte adeguate a salvaguardare la globalità della fruitore e realizzare una buona comunicazione interpersonale.

2. L’operatore Upledger si adopera per la soluzione dei contrasti professionali con lealtà e correttezza.

3. L’operatore Upledger è tenuto a fornire ai colleghi con cui collabora, informazioni sulle specifiche competenze e sulla metodologia applicata e chiede il rispetto delle norme etiche e deontologiche che sottendono la professione.

4. Nel presentare le proprie ricerche o documentazioni, l’operatore Upledger è tenuto a non rilasciare dichiarazioni mendaci o omissive e ad indicare la fonte dei contributi altrui.

5. L’operatore Upledger si astiene dal dare pubblicamente o privatamente giudizi lesivi del decoro e della reputazione di colleghi e/o collaboratori, anche in ordine alla loro formazione e competenza professionale, soprattutto se tali giudizi sono espressi in tal modo da procurare qualsiasi forma di danno ai colleghi o ai collaboratori o all’ASSOCIAZIONE.

6. L’operatore Upledger, nel caso di mancanza di competenza, o di violazione dell’etica professionale di un collega, deve innanzitutto tutelare l’interesse ed il benessere della persona (fruitore) che ha usufruito dell’applicazione della tecnica o dell’apprendimento della metodica ed ha l’obbligo di segnalare la situazione ed esprimere eventuali valutazioni o critiche attraverso i canali appropriati all’ASSOCIAZIONE e alla categoria.

7. L’operatore Upledger è tenuto a comunicare i progressi delle sue conoscenze alla comunità professionale dei soci, anche a mezzo dell’ASSOCIAZIONE, al fine di favorirne la diffusione per scopi del benessere umano e sociale.

capo 2 - responsabilità nei confronti dell’ASSOCIAZIONE

1. L’operatore Upledger è tenuto ad essere leale nei confronti dei colleghi e dei collaboratori e ad agire sempre nel comune interesse e nell’interesse dell’ASSOCIAZIONE in quanto organizzazione di appartenenza.

2. L’operatore Upledger è tenuto a rifuggire da situazioni di lavoro che potrebbero comportare incompatibilità con i principi e le norme del Codice Deontologico ed Etico e che potrebbero non garantire rispetto e riservatezza dei soci dell’ASSOCIAZIONE e dei fruitori della tecnica e compromettere pesantemente la qualità degli interventi professionali.

3. L’operatore Upledger deve esigere il rispetto del suo profilo professionale e delle sue competenze nelle funzioni professionali nonché la garanzia del rispetto del segreto d’ufficio.

4. L’operatore Upledger è tenuto a impegnarsi per contribuire al miglioramento dell’Associazione, con cui collabora, o in cui presta la sua professionalità, o dalla quale riceve prestazioni e servizi, con un rapporto leale verso l’organizzazione usando i canali appropriati e collaborando alle azioni di pianificazione e programmazione per attivarne di nuovi.

5. L’operatore Upledger deve tendere a sviluppare l’attività professionale a livelli funzionali diversi per consentire la massima efficacia dell’intervento e deve avanzare opportunità di aggiornamento e formazione. È quindi tenuto a mantenere un livello adeguato di preparazione professionale e di aggiornamento, attraverso la frequenza ad eventi, corsi, seminari, ed iniziative volte a tale scopo e organizzate dall’ASSOCIAZIONE.

6. L’operatore Upledger non deve in alcun modo arrecare danno all’Associazione di appartenenza e è tenuto a mantenere un comportamento tale da non porsi in contrasto con essa ed evitare di suggerire o dare adito a maldicenze, illazioni o atti avversi nei confronti dell’ASSOCIAZIONE e dei suoi Soci e dei suoi collaboratori.

7. L’operatore Upledger è tenuto riferire all’ASSOCIAZIONE, senza violare le norme del Codice Deontologico ed Etico, ogni atteggiamento, o atto, o critica posta nei confronti dell’Associazione di appartenenza come socio e è tenuto a rifuggire da situazioni di lavoro che potrebbero comportare un suo coinvolgimento contrario ad esso ed al Codice Deontologico ed Etico.

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TITOLO VIII

normative aggiunte e disposizioni transitorie a complemento e integrazione dei titoli

dal titolo i al titolo vii compresi – del presente codice Deontologico ed Etico

1. Tutti i membri dell’ASSOCIAZIONE hanno diritto:

a) ad essere trattati con eguale rispetto e considerazione e a non essere discriminati, direttamente o indirettamente, in ragione di uno o più fattori, inclusi la religione, il genere, l’orientamento sessuale, la coscienza e le convinzioni personali, l’aspetto fisico e il colore della pelle, la lingua, le origini etniche o sociali, la cittadinanza, le condizioni personali e di salute, la gravidanza, le scelte familiari, l’età nonché il ruolo che occupano all’interno dell’ASSOCIAZIONE;

b) ad essere valutati secondo criteri di merito e/o in relazione ad obiettivi predefiniti e, per quanto riguarda gli studenti, in relazione ai programmi di studio.

Sussiste discriminazione diretta quando, sulla base di uno qualsiasi dei motivi di cui al punto a), una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un’altra in situazione analoga.

Sussiste discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere in una posizione di svantaggio le categorie di persone individuabili in ragione dei principi elencati al punto b), salvo che tale disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari.

L’ASSOCIAZIONE adotta strategie atte a contrastare comportamenti discriminatori o vessatori abituali e protratti nel tempo, posti in essere in occasioni di lavoro o di studio o di apprendimento o di valutazione da parte di soggetti posti in posizione sovraordinata - anche se non gerarchica in senso stretto - o da altri colleghi o studenti, che si sostanziano in forme di persecuzione psicologica o violenza morale nei confronti di altri collaboratori, lavoratori o studenti, tali da determinare un degrado delle condizioni di lavoro, di studio o di apprendimento ovvero idonei a comprometterne la salute, la professionalità, la serenità, o la dignità, o la piena e legittima fruizione ed accesso a quanto inerente ad ogni attività dell’ASSOCIAZIONE.

L’ASSOCIAZIONE ripudia ogni forma di irragionevole pregiudizio, ogni molestia o fastidio adottati per uno dei motivi di cui al punto a), ogni prassi stigmatizzante, degradante o umiliante, nonché l’idea di superiorità morale di un gruppo rispetto ad un altro. E’ compito dell’ASSOCIAZIONE e dei suoi membri incoraggiare le iniziative volte a tutelare le categorie svantaggiate, la diversità individuale e culturale.

2. L’ASSOCIAZIONE non tollera abusi o fastidi di natura sessuale, in quanto lesivi della dignità umana ed assicura alle vittime una sollecita protezione libera dal pregiudizio. L’abuso e le molestie sessuali sono definiti come richieste in qualsiasi forma di favori sessuali, proposte indesiderate di prestazioni a contenuto sessuale, e/o atteggiamenti o espressioni verbali e non verbali degradanti aventi ad oggetto la sfera personale della sessualità rivolti ad una persona, a prescindere dal suo sesso ed orientamento sessuale. L’esistenza di una posizione asimmetrica tra chi molesta e la vittima costituisce elemento aggravante dell’abuso o fastidio sessuale.

3. I soci dell’ASSOCIAZIONE, qualunque sia la loro posizione al suo interno, non devono assumere:

- comportamenti che possano risultare lesivi dell’immagine e del prestigio dell’ASSOCIAZIONE

- comportamenti che si configurino come indebita utilizzazione della denominazione, del logo e dei simboli dell’ASSOCIAZIONE; non è, infatti, ammesso alcun uso improprio o indebito o non autorizzato del nome Upledger, o Upledger Institute e di tutti i suoi affiliati, partner, ecc., tra cui "CRANIO SACRALE UPLEDGER ITALIA", del logo e dei simboli e dei nomi delle tecniche ad essi appartenenti, o gli utilizzi indebiti della proprietà intellettuale riconducibile al metodo Upledger, verranno sottoposti alla valutazione ed all’azione sanzionatoria degli organi competenti.

4. I destinatari del Codice Deontologico ed Etico sono tenuti ad astenersi da ogni comportamento che possa dar luogo a conflitti d’interesse.

Inoltre i Soci educatori, che possono essere docenti, assistenti, collaboratori e consulenti didattici, conduttori, ecc., (chiamati per brevità qui di seguito: educatore o educatori) sono tenuti a:

- astenersi da ogni comportamento che possa configurarsi, direttamente o indirettamente, come una forma di favoritismo contraria al criterio generale di valutazione meritocratica, che costituisce valore fondante dell’ASSOCIAZIONE;

- rifiutare donazioni, finanziamenti e altre utilità che possano costituire, anche indirettamente, violazione del principio di imparzialità;

- astenersi da ogni comportamento discriminatorio e/o che possa ledere l'onore e la reputazione di colleghi, collaboratori, studenti;

- astenersi da comportamenti che, seppure legittimi, siano palesemente in contrasto con lo spirito di norme e regolamenti dell’ASSOCIAZIONE, nonché con le regole di condotta contenute nel presente Codice Deontologico ed Etico;

- astenersi da ogni comportamento che possa configurarsi come limitativo del pieno esercizio del diritto allo studio dei discenti, nel quadro degli ordinamenti didattici vigenti;

- rispettare ed adempiere ai doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione.

5. Il presente Codice Deontologico ed Etico si applica anche a tutto il personale dipendente tecnicoamministrativo, a tempo indeterminato e determinato, compresi i collaboratori ed esperti, istruttori e docenti, nonché ai soci che rivestono cariche all’interno dell’ASSOCIAZIONE, quindi: ai Soci che collaborano con l’ASSOCIAZIONE.

Le disposizioni del presente Codice Deontologico ed Etico si applicano, altresì, in quanto compatibili, a tutti i soggetti che intrattengono rapporti con l’ASSOCIAZIONE e, in particolare, ai collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ivi inclusi gli incarichi di didattica, o che intrattenga un rapporto formalizzato con l’ASSOCIAZIONE, oltre quanto già previsto dal Codice Deontologico ed Etico dell’ASSOCIAZIONE stessa.

6. Il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE conosce e osserva le leggi, i regolamenti, lo Statuto, il Regolamento Interno e le disposizioni dell’ASSOCIAZIONE, oltre al presente Codice Deontologico ed Etico, pubblicati sul sito web dell’ASSOCIAZIONE.

Il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità, ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità rispetto agli interessi privati, astenendosi in caso di conflitto di interessi.

7. Il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE non usa a “fini privati” le informazioni di cui dispone per ragioni d’ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all'immagine dell’ASSOCIAZIONE. Nell’ambito del presente Codice Deontologico ed Etico, per “fini privati” si intende ogni fine diverso da quello associativo e pertinente al rapporto con l’ASSOCIAZIONE.

8. Il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE esercita i propri compiti orientando l'azione amministrativa ai principi di economicità, efficienza ed efficacia. In particolare, nella gestione di risorse dell’ASSOCIAZIONE ai fini dello svolgimento delle attività amministrative e/o che prevedono un compenso economico, segue la logica del contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati.

Nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa e/o economica dell’ASSOCIAZIONE, in particolare il Socio che ha un rapporto di collaborazione che prevede delle spettanze a fronte di servizi utili all’Associazione:

- assicura uguale trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell'azione amministrativa e/o economica, o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali, politiche, filosofiche o sindacali, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori;

- non chiede né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità;

- non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia o istituzionali e nell'ambito delle consuetudini internazionali;

9. In ogni caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto costituisca reato, il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE non chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità, neppure se di modico valore, a titolo di corrispettivo per compiere un atto previsto dal proprio ruolo da soggetti che possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti il proprio ruolo, né da soggetti nei cui confronti è chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie del ruolo ricoperto;

- non accetta da un proprio subordinato, per sé o per altri, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore;

- non offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d'uso di modico valore.

10. Il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE e/o che riveste una carica all’interno dell’ASSOCIAZIONE e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e gli utenti:

- si astiene dal compiere qualsiasi atto da cui possa derivargli potenzialmente un vantaggio personale, diretto od indiretto, o che assicuri un indebito vantaggio diretto o indiretto ad organizzazioni, persone o a gruppi di persone.

11. A nessun Socio dell’ASSOCIAZIONE che riveste una carica all’interno dell’ASSOCIAZIONE e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e di operatore verso gli utenti, è consentito utilizzare, direttamente o indirettamente, l’autorevolezza della propria carica, o della propria posizione accademica, o dell’ufficio, al fine di forzare altri componenti dell’ASSOCIAZIONE, o terzi, a eseguire prestazioni o servizi vantaggiosi per sé, per propri amici o parenti, sempre che tale esecuzione non sia configurabile come un obbligo giuridico.

L’abuso può ricorrere anche attraverso comportamenti che, seppur non illegittimi, siano palesemente in contrasto con lo spirito di norme e regolamenti dell’ASSOCIAZIONE.

12. Il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE e/o che riveste una carica all’interno dell’ASSOCIAZIONE e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e gli utenti, è tenuto a:

- nei rapporti privati, a non utilizzare in modo improprio la posizione che ricopre;

- nei suoi rapporti privati, pone particolare cura nel non assumere comportamenti che possano recare danno all’immagine dell’ASSOCIAZIONE;

- è obbligato a tenere, nei rapporti privati, comportamenti consoni a principi generali di diligenza, onestà, correttezza ed imparzialità nei confronti dell’ASSOCIAZIONE, dei suoi soci e collaboratori, anche nell’ambito di contesti sociali virtuali (social network, forum e simili) partecipati anche mediante il ricorso a pseudonimi o identità fittizie;

- nei rapporti privati con altri enti, non promette facilitazioni per pratiche d’ufficio in cambio di una agevolazione per le proprie;

- non intercede con i propri pari livello, o superiori gerarchici, o funzionari, o colleghi, proponendo questioni relative al discente/utente/cliente, facendo leva sulla propria posizione all’interno dell’ASSOCIAZIONE, per rendere o prestare favoritismi al discente/utente/cliente;

- non diffonde informazioni e non fa commenti, nel rispetto e nei limiti della libertà di espressione, che possono ledere l’immagine o l’onorabilità di colleghi, di superiori gerarchici, di amministratori, di collaboratori, o dell’ASSOCIAZIONE in generale;

- garantisce l’effettiva presenza durante tutto il suo incarico, anche attraverso l’uso corretto e diligente dei sistemi di rilevamento delle presenze messi a disposizione;

- utilizza gli spazi, gli arredi, il materiale, le attrezzature, gli strumenti informatici, i telefoni messi a disposizione con particolare cura e diligenza e secondo le modalità previste, senza potersi appropriare di alcun bene e senza utilizzarlo per fini personali;

- qualora faccia uso di strumentazioni, macchine o altri apparati è tenuto ad osservare la normativa di riferimento in materia, le indicazioni d’uso e ogni cautela per prevenire ed evitare rischi per la salute propria e di terzi (D.l.gs. 81/2008);

- qualora riceva beni dell’ASSOCIAZIONE o di altri enti, con cui l’ASSOCIAZIONE abbia un contratto o una convenzione, in uso per ragioni di servizio, assume gli obblighi di custodia e protezione previsti dalla normativa applicabile;

- non cede, nemmeno temporaneamente, a terzi i beni predetti, salvo i casi previsti dalla legge e usa ogni cautela per impedirne il deterioramento, la perdita o la sottrazione;

- custodisce con particolare cura e diligenza gli strumenti informatici, nonché le credenziali di accesso ai sistemi informativi messi a disposizione dall’ASSOCIAZIONE, anche al fine di non pregiudicarne la sicurezza informatica ed è tenuto a non comunicare le credenziali a terzi; a non lasciare incustodita la propria postazione di lavoro quando soggetti non legittimati potrebbero accedere a dati e documenti riservati e a non utilizzare la posta elettronica istituzionale in modo improprio;

- assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori siano essi interni o esterni, i partner e gli affiliati;

- cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori;

- nei limiti delle proprie possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all'organizzazione, all'attività e ai soci, possano diffondersi;

- favorisce la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell’ASSOCIAZIONE.

13. Nella conclusione di accordi e negoziati e nella stipula di contratti per conto dell’ASSOCIAZIONE, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il Socio che collabora con l’ASSOCIAZIONE e/o che riveste una carica all’interno dell’ASSOCIAZIONE e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e gli utenti, non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato la conclusione o l'esecuzione del contratto, fatta eccezione nei casi in cui l’ASSOCIAZIONE abbia deciso di ricorrere all'attività di intermediazione professionale.

Al fine di prevenire e contrastare ipotesi di conflitto d’interessi, nonché di dar seguito agli adempimenti connessi a seguito di astensione del Socio in conflitto di interessi, onde garantire il rispetto di principi di efficienza ed efficacia nell’azione amministrativa e/o sanzionatoria, l’ASSOCIAZIONE può adottare iniziative di collaborazione con altre Amministrazioni.

14. Costituiscono parte integrante del presente Codice Deontologico ed Etico, le seguenti regole di comportamento etico colà contemplate:

- discriminazioni

- abusi e molestie sessuali

- correttezza

- trasparenza ed imparzialità

- libertà e dignità personale

- libertà di insegnamento, di ricerca e di studio

- rispetto della riservatezza

Qualora da uno stesso comportamento possano derivare la responsabilità disciplinare e la violazione del Codice Deontologico ed Etico, si procede in via disciplinare.

15. A fronte di segnalazioni pervenute all’ASSOCIAZIONE in merito al non adempimento, o al mancato rispetto delle norme dello Statuto, del Regolamento Interno e del presente Codice Deontologico ed Etico, l’ASSOCIAZIONE provvederà ad attuare un procedimento disciplinare e/o sanzionatorio.

16. Nell'ambito di un’eventuale procedimento disciplinare e/o sanzionatorio, spettante agli organi competenti dell’ASSOCIAZIONE, instaurato in merito a fatti costituenti oggetto della segnalazione da parte di un socio, indipendentemente dalla propria posizione all’interno dell’ASSOCIAZIONE, l'identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione.

Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l’ASSOCIAZIONE provvederà ad attuare le sanzioni adeguate ai fatti, oggetto della segnalazione, tramite gli Organi competenti dell’ASSOCIAZIONE.

17. Decoro professionale.

L’operatore Upledger si impegna a tutelare, attivamente e responsabilmente, il decoro personale proprio e della professione in ogni ambito e circostanza e si attiva, costantemente e senza vantaggio personale, a promuoverne il ruolo.

18. Solidarietà e rispetto.

L’operatore Upledger impronta costantemente la sua attività professionale alla solidarietà e al rispetto di tutti i Colleghi di cui riconosce e valorizza lo specifico apporto e contributo, tutelandone la dignità. Non deve esprimere giudizi o critiche sull’operato di altri Colleghi e collaboratori e soci, in presenza di utenti o comunque di estranei e al di fuori degli organismi associativi.

19. Rapporto con altre professioni di categoria

L’operatore Upledger, nell’esercizio professionale, deve garantire la più ampia collaborazione e favorire la comunicazione tra tutti gli operatori coinvolti nel processo assistenziale, nel rispetto della centralità della persona assistita e delle peculiari competenze professionali.

20. Pubblicità professionale

All’operatore Upledger è consentita la pubblicità professionale nelle modalità e nei termini stabiliti dalle leggi vigenti, dallo Statuto, dal Regolamento Interno e dal Codice Deontologico ed Etico. Ogni utilizzo improprio o illegittimo degli strumenti di informazione e pubblicità è considerato comportamento deontologicamente scorretto.

21. L’operatore Upledger si adopererà alla diffusione dei valori fondamentali dell’integrità, dell’onestà, della legalità, della solidarietà, della sussidiarietà, dell’accoglienza, del dialogo, dell’eccellenza, del decoro, della valorizzazione del merito, delle capacità e delle competenze individuali, dell’uguaglianza, nonché della prevenzione e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione, violenza, abuso e attenzione impropria.

22. L’operatore Upledger non dovrà mai fare ricorso a pratiche esercitate a dispetto dell’utente e abusando della sua fiducia, della sua ignoranza, della sua credulità o del suo smarrimento, è inammissibile.

Inoltre è inammissibile promettere il buon esito di un trattamento, in particolare quando si tratta di problemi che, allo stadio attuale delle conoscenze mediche, sono ritenuti “malattie incurabili”.

23. Il Consiglio Direttivo istruisce e presiede lo svolgimento del provvedimento disciplinare e/o sanzionatorio a carico dei soci inadempienti. Verificate le prove e i documenti, sentito il socio interessato e i soggetti in causa, in caso di acclarata violazione della Legge, dello Statuto, del Codice Deontologico ed Etico e del Regolamento Interno, possono essere applicate le seguenti, eventuali sanzioni: avvertimento/censura, sospensione del socio a tempo determinato, esclusione dall’associazione.

24. L’operatore Upledger dovrà comportarsi continuamente in modo cordiale con la dovuta sensibilità e professionalità con l’utente e verso il pubblico. Dovrà attuare e instaurare un ottima relazione professionale ed essere disposto a collaborare con tutti i settori del mondo sanitario e non, per il benessere del paziente.

25. La verità è parte essenziale del rapporto operatore Upledger/utente. La professionalità e l’osservanza degli standard etici riportati in questo Codice e nelle Leggi rafforzeranno questa verità.

Gli utenti hanno la priorità. Chi cerca aiuto può essere ansioso e vulnerabile. Gli utenti possono non avere la conoscenza professionale dell’ operatore Upledger o il suo bagaglio culturale, e possono avere aspettative non realistiche sui trattamenti proposti.

26. L’operatore e/o l’educatore Upledger non deve abusare della sua posizione professionale cercando di ottenere vantaggi personali oppure rapporti sessuali con gli utenti o con i discenti o con persone a loro vicine. Tale comportamento è importantissimo per non ledere la fiducia tra l’operatore e l’utente o il discente, e può compromettere le capacità di giudizio e pratica.

Fa parte dei doveri professionali evitare tali situazioni o tali comportamenti ma anche evitare qualsiasi tipo di comportamento che possa portare o che possa essere scambiato per tali situazioni.

Se si pensa, o si presentano segnali che possano suggerire che una relazione interpersonale o una relazione a sfondo sessuale con un utente o con un discente si possa presentare, si è obbligati ad interrompere:

- le sedute con l’utente ed a chiudere immediatamente il rapporto professionale;

- il rapporto educatore/discente ed a demandare ad altri educatori la formazione del discente.

Nel momento della chiusura di un rapporto professionale tra operatore e utente, ci si deve sforzare affinché si aiuti l’utente a trovare un altro operatore Upledger a cui, con il consenso dell’utente, si forniranno tutte le informazioni relative ed utili all’utente stesso.

 

La Tecnica Cranio Sacrale, CranioSacral Therapy, avendo come obiettivo il benessere, non è professione sanitaria e non svolge attività riservate esclusivamente alle professioni sanitarie. In questo senso il termine "terapia - therapy" non è inteso in un'accezione strettamente sanitaria, bensì in riferimento alla nozione estensiva di "salute" (e quindi inevitabilmente anche di "terapia") così come formulata dall'OMS: "stato di completo benessere fisico, emotivo, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia". Se la salute viene definita in questa maniera è inevitabile che il suo raggiungimento o il suo ripristino non possa passare esclusivamente per la funzione delle professioni sanitarie. La CST è pertanto anche impiegata in ambito sanitario come risorsa complementare e aggiuntiva, sempre e comunque su indicazione e sotto la responsabilità di personale sanitario, in linea con la sua storia e la sua tradizione e sempre nel merito delle specifiche competenze, conoscenze e abilità di ciascuna professione (sanitaria o non ordinistica).

La materia appresa durante i corsi è da considerarsi un'esperienza di formazione culturale ovvero professionale. La sua applicazione è consentita ai professionisti sanitari e l'applicazione da parte di professionisti non ordinistici è subordinata e regolamentata dalla legge nazionale 4/2013.
L'Associazione "Cranio-Sacrale Upledger Italia" è un'Associazione. Pertanto per poter partecipare ai corsi, eventi e attività dell'Upledger Italia occorre esserne associati e conoscere, approvare e rispettare le normative del suo Statuto.