Il codice deontologico

PREMESSA

Il Codice Deontologico ed Etico (chiamato per brevità qui di seguito: Codice Deontologico) costituisce parte integrante delle normative statutarie dell’Associazione Cranio-Sacrale Upledger Italia (di seguito chiamata Upledger Italia, per brevità).

Questo Codice Deontologico è liberamente ispirato a: “Il credo” del Dott. John E. Upledger D.O., O.M.M. ed è l’espressione della “mission” della CranioSacral Therapy in Italia e nel mondo.

Nel Codice Deontologico presentato in questa pagina, vengono espressi in dettaglio: la visione, i parametri, i criteri, le prospettive, gli intenti operativi e pragmatici con cui si intende raggiungere le finalità e gli scopi proposti dallo Statuto dell’Upledger Italia e contemporaneamente si dà chiara indicazione dei mezzi con cui perseguire tali finalità.


IL CODICE DEONTOLOGICO ED ETICO DELL’ASSOCIAZIONE
CRANIO-SACRALE UPLEDGER ITALIA

TITOLO I

Considerazioni preliminari sulla professione del Facilitatore Upledger

Facilitatore è il nome con cui il Dott. John E. Upledger ha definito i terapisti sanitari e gli operatori del benessere che praticano la CranioSacral Therapy (CST) e il SomatoEmotional Release (SER®), in quanto:

il Facilitatore è colui che applica queste tecniche (CST e SER®) per facilitare e regolarizzare l’attivazione del meccanismo auto-correttivo che è naturalmente presente nell’organismo di ogni individuo.

1.   È convinzione del Dott. John E. Upledger che la natura abbia dotato ogni sistema biologico vivente di metodi e processi ingegnosi che gli permettono di sopravvivere e di funzionare, rispondendo al continuo mutare delle condizioni imposte dell’ambiente interno ed esterno. Noi tutti crediamo, inoltre, che i metodi e i processi più funzionali ad un simile adattamento siano intrinseci a ciascun organismo vivente.

2.   Quando un organismo vivente presenta segnali di capacità di adattamento alterata, crediamo sia di primaria importanza cercare, individuare ed aiutare (FACILITARE) i processi intrinseci e naturali di adattamento. In questo modo, le capacità funzionali dell’organismo vivente migliorano e, nel caso di organismi umani, avvicinano il corpo ad una condizione di benessere ottimale, migliorando quindi l’omeostasi di ogni persona.

3.   Questo approccio al miglioramento del benessere della persona può essere considerato “FACILITATIVO” piuttosto che curativo o palliativo. In pratica, il paradigma Upledger sostiene la FACILITAZIONE dei processi intrinseci presenti nel corpo umano, per aiutare l’attivazione del meccanismo auto-correttivo fisiologico di ogni persona.

4.   Con ciò, non sosteniamo che la facilitazione dei processi intrinseci di auto-correzione del corpo umano escluda l’utilizzo dei metodi convenzionali, anche se potrebbero essere considerati più invasivi e costrittivi. Crediamo, piuttosto, che il nostro approccio facilitativo debba integrare ogni fase delle cure convenzionali come riconoscimento del potere di auto-correzione intrinseco a tutti gli esseri umani. Crediamo che integrando il nostro approccio a qualsiasi altro metodo o tecnica, volti al benessere della persona, sia possibile offrire alla persona stessa un calo nella morbosità e nella mortalità, un miglioramento della qualità della vita nel percorso verso la risoluzione di disagi o di traumi, nonché la possibilità di invecchiare in maniera più confortevole e dignitosa.

5.   Inoltre, crediamo che si possa trovare la soluzione a molti problemi che riguardano lo stato di disagio della persona all’interno del suo stesso sistema biologico. Piuttosto che invadere e sondare il sistema biologico, che sentirà di doversi difendere dall’invasore/sondatore, ci presentiamo col massimo rispetto, col nostro tocco, con l’intenzione e con la comunicazione verbale e non-verbale. Chiediamo, inoltre, attraverso “l’ascolto manuale” che ci venga suggerito dal corpo della persona il modo in cui aiutare a correggere e risolvere la causa della disfunzione nel modo più delicato possibile. Chiediamo al corpo della persona di essere guidati, poiché ci proponiamo come FACILITATORI del processo di attivazione del meccanismo auto-correttivo per poter essere di supporto alla persona stessa nel suo percorso verso il benessere.

6.  Questo è un lavoro che può essere svolto parallelamente alle cure di medicina convenzionale (manuale e non manuale). Se viene praticato in maniera corretta, può accrescere una risposta positiva alle tecniche convenzionali e ridurre la necessità di ricorrere ad eventuali metodologie invasive.

7.  Crediamo altresì, che le persone possiedano un “medico interiore” capace di valutare qualsiasi problema che riguarda il loro benessere e di risolverlo nel migliore dei modi. L’Upledger vede il Facilitatore come colui che si pone in un contatto di mediazione mentre “dialoga” con il medico interiore della persona e ne segue le indicazioni.

– In merito a questo Articolo 7.: in questo articolo, il concepito è il SÉ (in quanto Sé Superiore e Medico Interiore). Da parte del dottor Upledger è una forte “occasione” per il Facilitatore e per la persona che si affida alle sue cure. Infatti, il Dott. Upledger è l’unico che riguardo ad una metodica scientifica di approccio soma-psiche, si riferisce chiaramente ed esplicitamente alla relazione da Sé a Sé (con inoltre le implicazioni di conscio/non-conscio) tra la persona e il Facilitatore che se ne prende cura.

TITOLO II

Scopi dell’Upledger Italia

1.  L’Upledger Italia offre a chiunque ne abbia l’interesse, indipendentemente dalla sua professione o preparazione accademica, di apprendere tutto ciò che  concerne la facilitazione dei processi intrinseci di attivazione del meccanismo auto-correttivo fisiologico (comunemente chiamato e/o conosciuto come auto-guarigione).

2.  L’interesse della persona che apprende la CST e il SER®, verrà sempre messo al di sopra di qualsiasi restrizione derivante da devozioni a discipline professionali. È nostra convinzione che, nel momento in cui tutti gli operatori – indipendentemente dalla loro professione o specializzazione originaria – si adopereranno per il benessere delle persone, condividendo il loro sapere con i colleghi Facilitatori, potranno dare il massimo beneficio ad ogni persona che si rivolgerà alle loro cure.

3.  L’Upledger Italia proporrà con vigore i programmi informativi utili ad offrire idee, nozioni e tecniche, per l’integrazione fra il corpo, la mente e lo spirito. Inoltre, proporrà sempre le tecniche che facilitano l’attivazione del sistema auto-correttivo dell’organismo, attraverso aggiornamenti e tecniche di CST e SER® coerenti con la costante ricerca e le scoperte scientifiche più recenti. Si assicurerà che le nozioni e le tecniche, proposte ed applicate, non siano invasive e siano sempre esenti da rischi per la persona che le riceve e che promuovano un riconoscimento delle capacità di auto-correzione naturale di cui ogni persona è dotata dalla nascita.

4.  L’Upledger Italia si dedica allo studio e alla ricerca di nozioni e tecniche utili all’attenuazione dei sintomi, nell’attesa che la persona che riceve i trattamenti lasci affiorare i problemi che ne sono all’origine e sia disposta a risolverli, facilitandola in tutte le fasi per arrivare alla risoluzione. La maggior parte degli indizi vengono offerti dalle reazioni dell’organismo delle stesse persone che si affidano ai Facilitatori. In questo modo ogni persona si rivela, ancora una volta, il miglior insegnante del Facilitatore. L’Upledger Italia sarà sempre aperta alla valutazione e all’adozione di nuovi metodi, purché rispettino il criterio di non invasività e di assenza di rischi, qualità che caratterizza tutti i metodi e le modalità del Facilitatore.

5.  L’Upledger Italia considera ciascuna persona che applica e/o che riceve questa tecnica, come un essere unico e irripetibile. Probabilità statistiche, così come quadri sintomatici e presunzioni valutative, sono messi in disparte mentre il Facilitatore stabilisce un contatto con il medico interiore della persona e “ascolta” la storia che il corpo racconta. Tale racconto si manifesta attraverso anomalie nella qualità e nei movimenti dei tessuti, dei fluidi e dei flussi energetici. Inoltre, in ogni applicazione si opererà nuovamente una prima valutazione, evitando qualsiasi riferimento o considerazione legati a ciò che della stessa persona si era appreso in precedenza. Lo scopo è di non lasciare che eventuali preconcetti, che potrebbero essere sorti durante le valutazioni e le applicazioni precedenti, possano far sfuggire nuove e più sottili scoperte. In questo modo “la porta rimane sempre aperta” a nuove informazioni e il Facilitatore non avrà ipotecato alcuna valutazione. Può accadere, nei trattamenti multi-mano, che le persone vengano valutate da due o più Facilitatori contemporaneamente, senza che l’uno sia a conoscenza dei rilievi dell’altro. Solo una volta terminate le valutazioni, i Facilitatori si scambieranno le impressioni e ne faranno partecipe la persona. Tutto ciò implica un assoggettamento dell’ego del Facilitatore a favore della persona che riceve il trattamento.

6.   Il lavoro dell’Upledger Italia sarà sempre e costantemente volto ad affrancare le persone che si affidano alle cure dei Facilitatori. Lo scopo è quello di dare assistenza allo sviluppo dell’autostima della persona (self-confidence) che sceglie di ricevere questa tecnica, in modo da aiutarla ad essere protagonista nell’assumersi la responsabilità del proprio benessere e della ricerca verso il miglioramento della propria omeostasi. Il lavoro dei Facilitatori vuole stabilire una comunicazione libera e fiduciosa fra gli infiniti livelli di coscienza presenti in ogni persona, di modo che ciascun livello di coscienza possa facilmente ottenere l’attenzione della consapevolezza nell’attivare il meccanismo auto-correttivo, senza dover ricorrere all’esternazione di sintomi o patologie per poter essere ascoltato.

7.   Gli operatori dell’Upledger Italia adotteranno le modalità che riterranno più opportune per facilitare i processi umani di auto-correzione fisiologica dell’organismo, purché siano non-invasivi e privi di rischi. Inoltre, la persona che riceve il trattamento verrà informata, al momento giusto e con termini semplici e diretti, di quanto sta accadendo. Desideriamo che le persone che si affidano alle cure dei Facilitatori vengano a conoscenza dell’origine dei propri problemi e di quanto si sta facendo per facilitarne la soluzione. Desideriamo, inoltre, che le persone si rendano conto che la loro aspirazione al benessere rappresenta l’obiettivo comune a cui tendere in maniera significativa.

TITOLO III

Profilo professionale del Facilitatore Upledger

1.   Come Facilitatore Upledger, si intende: colui il quale, in possesso di specifica formazione in Tecnica Cranio-Sacrale e Rilascio Somato-Emozionale, opera nella visione globale dell’individuo, stimolando le risorse vitali della persona che riceve i suoi specifici trattamenti, proponendogli una maggiore consapevolezza in rapporto a se stesso, allo stile di vita ed all’ambiente che lo circonda.

2.   Il Facilitatore Upledger si avvale di specifiche tecniche manuali non invasive e rispettose della persona, che prevedono un contatto dolce e leggero, applicato in varie zone del corpo, direttamente o indirettamente collegate al Sistema Cranio Sacrale (Sistema Respiratorio Primario), compreso il Sistema Fasciale e le zone connesse al Sistema Viscerale.

3.  Tali trattamenti operano attraverso l’ascolto, la palpazione, la sincronizzazione e la stimolazione dei ritmi biologici che tendono all’attivazione delle risorse innate dei sistemi fisiologici, delle intrinseche capacità di riequilibrio, della spontanea riorganizzazione delle funzioni vitali e della capacità di armonizzazione con i ritmi naturali.

4.  Il Facilitatore che è socio dell’Upledger Italia può svolgere la sua attività professionale in ambiti pubblici, privati, associativi; esercitare con autonomia operativa, nel rispetto della Costituzione Italiana, delle Leggi vigenti e dello Statuto e del Codice Deontologico dell’Upledger Italia. L’attività del Facilitatore non interferisce in nessun caso nel rapporto medico-paziente o nel rapporto con altri specialisti della salute o del benessere; nel suo operato integra e supporta l’azione svolta dalla Medicina ufficiale e da altri specialisti della salute o del benessere.

TITOLO IV

Principi della professione di Facilitatore Upledger

1.  Per Facilitatore Upledger si intende qualsiasi professionista che abbia portato a compimento con buon esito i programmi ed i progetti formativi in Tecnica Cranio Sacrale (CST) e Rilascio Somato-Emozionale (SER®), siano essi rivolti all’applicazione pratica della tecnica e/o siano essi rivolti alla sua diffusione didattica, così come sono stati intesi ed organizzati dall’Upledger Italia, dal suo Statuto e dal presente Codice Deontologico e/o da altre realtà riconosciute dall’Upledger Italia, approvate e sostenute e nel rispetto delle normative di Legge vigenti.

2.  Il Facilitatore Upledger è tenuto alla conoscenza, tra le altre, della bibliografia riguardante i risultati di ricerche, studi e sperimentazioni, iniziate già dal medico americano John Edwin Upledger (1932 – 2012) negli anni ’70, negli Stati Uniti d’America e successivamente evolute e codificate a livello mondiale come metodica manuale, con i nomi internazionali: CranioSacral Therapy e SomatoEmotional Release.
È tenuto altresì all’aggiornamento continuo rispetto alle nuove ricerche e scoperte in ambito tecnico-scientifico, soprattutto attraverso quanto proposto dal Comitato Tecnico-Scientifico Internazionale dell’Upledger Institute International – USA.

3.  La professione del Facilitatore Upledger si fonda sui valori di irripetibilità, unicità, dignità e rispetto dei diritti delle persone, di qualsiasi sesso, età, ceto sociale, etnia, cultura, credo politico e religioso e orientamento sessuale, nonché sull’affermazione di libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà individuale e sociale.

4.  Il Facilitatore Upledger valorizza l’individuo nella sua autonomia, rispettandone il sistema auto-correttivo, la sua oggettività e soggettività, le sue risorse e la maggiore e consapevole assunzione di responsabilità verso se stesso e verso terzi.

5.  Il Facilitatore Upledger è responsabile nei confronti delle persone che si rivolgono alle sue cure, in particolare nel rispetto del segreto professionale, nella considerazione umana di ogni persona. Accoglie ogni persona, gruppo, famiglia, comunità o aggregazione sociale portatrice di una domanda di intervento, ed ogni situazione come unica e distinta da altre situazioni analoghe.

6.  Il Facilitatore Upledger, attraverso il suo intervento e il suo impegno professionale, si prende cura delle persone senza mai essere condizionato impropriamente da sesso, età, stato civile, razza, nazionalità, religione, condizione sociale, ideologia politica o qualsiasi caratteristica individuale delle persone a cui rivolge il suo operato e non esprime giudizi di valore su di esse o sul loro comportamento.

7.  Si auspica che il Facilitatore Upledger, nell’esercizio delle sue funzioni, presti la propria opera professionale ai più bisognosi senza pretendere remunerazione o rapportando l’entità della sua remunerazione alle possibilità del singolo.

8.  Il Facilitatore Upledger dimostra giudizio e buon senso in ogni circostanza nei confronti delle persone che ricevono questa tecnica e si astiene da qualsiasi procedimento che potrebbe essere loro nocivo. Inoltre, non frappone mai alla professione il proprio interesse esclusivo e personale.

9.  La professione di Facilitatore Upledger si basa sull’autonomia tecnico-professionale e sull’indipendenza di giudizio, secondo le proprie specifiche conoscenze, abilità e competenze. Il Facilitatore Upledger ha il dovere di difendere la propria autonomia ed unicità professionale da ogni condizionamento e pressione operata da professionisti della stessa o di altre discipline, pur relazionandosi e operando con essi. Il Facilitatore Upledger, quando in assenza di una specifica legislazione che regolamenta il suo settore o in mancanza di una normativa statale, contrasta comunque l’esercizio abusivo della professione da parte di persone non qualificate. Il Facilitatore Upledger utilizza il proprio titolo esclusivamente per attività ad esso pertinenti e non si avvale di esso per alcuna attività ingannevole o impropria.

10. Il Facilitatore Upledger socio dell’Upledger Italia è tenuto a conoscere questo Codice Deontologico, a comprenderlo, rispettarlo e diffonderlo anche attraverso collaborazioni e aiuto vicendevole con i colleghi. L’inosservanza e l’ignoranza delle norme e dei principi del presente Codice Deontologico, come ogni azione non consona al corretto esercizio della professione, sono punibili con le procedure disciplinari previste dallo Statuto dell’Upledger Italia.

TITOLO V

Svolgimento della professione di Facilitatore Upledger

Il Facilitatore Upledger:

1. può operare all’interno dell’Upledger Italia partecipando ai programmi ed ai progetti formativi organizzati da essa o da altre realtà da essa riconosciute, patrocinate, approvate e sostenute, anche in rapporto di dipendenza con Enti ed organismi pubblici e privati, come libero professionista autonomo e/o associato, garantendo di non usare la sua posizione professionale per instaurare delle forme di conflitto o di concorrenza con l’attività dell’Upledger Italia;

2. è leale verso la professione che esercita e nei riguardi dell’Upledger Italia; è attento ad evitare ogni azione che potrebbe screditare o recare pregiudizio o danno alla professione dei suoi colleghi e all’Upledger Italia; è tenuto ad incrementare la propria crescita professionale attraverso il costante aggiornamento e si adopera per favorire la crescita e la promozione dell’Upledger Italia;

      3.  è tenuto a essere sempre coerente alla dignità professionale ed in nessun caso fare abuso della sua posizione professionale; è tenuto a dimostrare maturità ed equilibrio in ogni questione connessa all’esercizio della professione ed essere consapevole delle proprie dinamiche personali, sia adoperandosi nella relazione con la persona che si affida alle sue cure, sia adoperandosi nelle relazioni con i soci di ogni natura dell’Upledger Italia, sia adoperandosi in tutti i diversi livelli richiesti dall’esercizio della professione, evitando in ogni modo e in qualunque forma di arrecare danno di qualunque natura ai soci o all’Upledger Italia;

      4. è tenuto alla propria formazione continua al fine di garantire un alto livello di competenza teorico-pratica, all’impegno nella ricerca sul campo d’intervento e nell’ambito didattico e scientifico, alla garanzia di prestazioni adeguate e di qualità alle persone, all’impegno nella promozione, sviluppo e divulgazione della propria esperienza nel rispetto della privacy e del segreto professionale, per favorire la propria crescita professionale e quella degli associati dell’Upledger Italia.

      TITOLO VI

      Responsabilità e riservatezza del Facilitatore Upledger nei confronti del paziente, del cliente, del discente e della Società

      Capo 1. RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DELLA SOCIETÀ

      Il Facilitatore Upledger:

      1.  è tenuto a contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone, impegnando la propria competenza professionale allo sviluppo di programmi utili a tale miglioramento;

      2.  è tenuto a predisporre ricerche e progetti a favore del benessere della collettività, agendo in modo da ampliare le opportunità di tutte le persone, con particolare attenzione alle persone in situazioni di svantaggio;

      3.  è tenuto a considerare che qualsiasi forma di pubblicità o di operato concernente l’attività professionale deve essere ispirata ai principi di decoro, serietà tecnico-scientifica e tutela dell’immagine della professione e dell’Upledger Italia che rappresenta, evitando comportamenti scorretti e finalizzati al mero procacciamento della clientela esclusivamente a scopi commerciali, personali o di potere e non professionali.

      Capo 2.    DIRITTI DELLA PERSONA (PAZIENTE/CLIENTE/UTENTE/DISCENTE)

      Il Facilitatore Upledger:

      1.  esplica la sua competenza professionale per sviluppare il sistema auto-correttivo della persona e per promuoverne le potenzialità individuali, soggettive e sociali, creando le condizioni per farla partecipare in modo consapevole alle fasi dell’intervento professionale;

      2.  nello svolgimento della professione, deve fornire ad ogni persona che si affida alle sue competenze un’ampia informazione sui diritti, vantaggi, svantaggi, impegni, risorse, programmi e strumenti professionali e quindi ricevere esplicito consenso dalla persona, o da chi la rappresenta legalmente, rispettando le procedure autorizzate dall’Upledger Italia;

      3.  si premunirà  del consenso della persona ad applicare tale tecnica. Qualora l’intervento venga attuato per motivi di studio, di ricerca, o come tirocinio in formazione, anche eventuali altre persone presenti dovranno esserne informate;

      4.  fornirà le prestazioni professionali a persone minorenni subordinandole al consenso di chi esercita la potestà genitoriale o di tutela. Sono fatti salvi i casi in cui le prestazioni professionali avvengano su ordine dell’Autorità legalmente competente o in strutture legislativamente preposte o realizzate in team con altri professionisti che richiedano l’intervento del Facilitatore Upledger, assicurando questi all’essere in regola con i requisiti di legge necessari all’intervento.

      Capo 3. REGOLE DI COMPORTAMENTO DEL FACILITATORE UPLEDGER

      Il Facilitatore Upledger:

      1.  s’impegna a favorire il rapporto professionale solo finché la situazione lo richiede o finché si renda necessario. Nel caso si renda necessario un intervento di diversa specializzazione deve, senza indugio, indirizzare la persona verso questa opportunità;

      2.  quando esistono condizioni obiettive, può avvalersi di altre consulenze specialistiche o di altre metodiche per le quali è professionalmente abilitato, concordando modalità e contenuti con la persona che riceve dette metodiche e descrivendone la loro specificità ed utilità;

      3.  rispetterà rigorosamente opinioni, valori, modi di essere della persona, anche se non condivisi e l’intervento professionale dovrà essere svolto nel pieno rispetto della persona che si affida alle sue cure, tenendo conto del suo stato psicofisico, senza intaccarne i diritti;

      4.  non può utilizzare per interessi o vantaggi propri la relazione con le persone che si affidano alle sue cure, deve evitare commistioni tra ruolo professionale e vita privata, non instaurare relazioni significative di qualunque altra natura nel corso del rapporto professionale, sia esso di natura tecnico/terapeutico/applicativa sia esso di natura didattica/educativa e se dovesse insorgere un coinvolgimento di tale natura, dovrà interrompere immediatamente il proprio rapporto professionale con la persona, sia esso paziente/cliente sia esso discente, pur garantendone l’assistenza attraverso l’intervento di altri colleghi professionisti. È vietata qualsiasi attività che in ragione del rapporto professionale possa produrre vantaggi di tipo patrimoniale o non patrimoniale al di fuori del compenso professionale concordato ed è vietata qualsiasi forma di compenso che non costituisca il corrispettivo professionale.

      Capo 4. SEGRETO PROFESSIONALE E RISERVATEZZA

      Il Facilitatore Upledger:

      1.  è tenuto alla conoscenza ed all’ottemperanza della legge sulla Privacy (D. L. 30 giugno 2003, n. 196 e s.m., GDPR 679/16, D.L. 101/2018) e dell’informativa ex art. 13 D. Lgs. e dell’Informativa sul Trattamento dei Dati Personali, alla sua applicazione nella raccolta e trattamento dei dati personali per i procedimenti amministrativi dell’Upledger Italia. È inoltre tenuto alla conoscenza di tutte le Leggi normative e disposizioni di Legge (regionali e nazionali) che regolamentano lo svolgimento e l’applicazione della sua professione (es.: L. 4/2013 e norme UNI).

      2.  è tenuto al segreto professionale e lo esige da coloro con i quali collabora e che possono avere accesso, di fatto e di diritto, alle informazioni private e riservate.

      3.  potrà rivelare parti del segreto professionale solo per gli obblighi di legge o per i seguenti motivi:

      • il rischio di grave danno alla persona o a terze persone;
      • la richiesta scritta e motivata del fruitore della tecnica, o del suo legale rappresentante;
      • la necessità di rivelare parti del segreto professionale a terzi, per quanto sopra, informando l’interessato o il suo legale rappresentante delle conseguenze della rivelazione, purché ciò non violi la riservatezza di altri.

      4.  dovrà tener conto  che la trasmissione ad altre persone, fisiche o giuridiche, di documentazione relativa ai fruitori della tecnica, se non autorizzata dagli stessi o dal loro legale rappresentante, comporta la conseguente trasgressione del segreto professionale.

      5.  deve aver cura del materiale documentario riferito alla persona che presenta tale documentazione e salvaguardarlo da ogni indiscrezione; deve consentire alla persona stessa o al suo legale rappresentante l’accesso a tutta la documentazione che la riguarda. Nel caso di eventuali comunicazioni e pubblicazioni, ove concordato, tutelerà l’anonimato. Per eventuali registrazioni o materiale audio-visivo riguardante il rapporto professionale del Facilitatore Upledger e la persona che ne usufruisce, dovrà acquisire la firma della persona o del legale rappresentante.

      6.  nei rapporti con la stampa e con altri mezzi d’informazione e diffusione, anche multimediali (internet, siti web, social network, ecc.), deve essere adeguato al ruolo ricoperto all’Upledger Italia, come esplicitato dallo Statuto e dal presente Codice Deontologico, nel rilasciare dichiarazioni o interviste. È tenuto alla riservatezza, all’equilibrio e al rispetto del segreto professionale.

      TITOLO VII

      Responsabilità nei confronti dell’Upledger Italia e dei colleghi

      Capo 1. RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DEI COLLEGHI E DI ALTRI PROFESSIONISTI

      Il Facilitatore Upledger:

      1.  è tenuto a una collaborazione corretta e fiduciosa con i colleghi e gli altri professionisti, a promuovere un sistema di rete integrato fra gli interventi per dare risposte adeguate a salvaguardare la globalità della persona e a realizzare una buona comunicazione interpersonale;

      2.  si adopera per la soluzione dei contrasti professionali con lealtà e correttezza;

      3.  è tenuto a fornire ai colleghi con cui collabora informazioni sulle specifiche competenze e sulla metodologia applicata e a chiedere il rispetto delle norme etiche e deontologiche che sottendono la professione;

      4.  nel presentare le proprie ricerche o documentazioni è tenuto a non rilasciare dichiarazioni mendaci o omissive e ad indicare la fonte dei contributi altrui;

      5.  si astiene dal dare pubblicamente o privatamente giudizi lesivi del decoro e della reputazione di colleghi e/o collaboratori, anche in ordine alla loro formazione e competenza professionale, soprattutto se tali giudizi sono espressi in modo da procurare qualsiasi forma di danno ai colleghi o ai collaboratori o all’Upledger Italia;

      6.  nel caso di mancanza di competenza o violazione dell’etica professionale di un collega, deve innanzitutto tutelare l’interesse ed il benessere della persona che ha ricevuto l’applicazione della tecnica o ha appreso la metodica. Ha l’obbligo di segnalare ogni situazione irregolare (ove insanabile con i propri mezzi) ed esprimere eventuali valutazioni o critiche alla categoria o al collega esclusivamente attraverso i canali appropriati messi a disposizione dall’Upledger Italia (come da Statuto);

      7.  è tenuto a comunicare i progressi delle sue conoscenze alla comunità professionale dei soci, anche a mezzo dell’Upledger Italia, al fine di favorirne la diffusione per scopi del benessere umano e sociale.

      Capo 2. RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DELL’UPLEDGER ITALIA

      Il Facilitatore Upledger:

      1.  è tenuto ad essere leale nei confronti dei colleghi e dei collaboratori e ad agire sempre nel comune interesse e nell’interesse dell’Upledger Italia, in quanto organizzazione d’appartenenza;

      2.  eviterà situazioni di lavoro che potrebbero comportare incompatibilità con i principi e le norme del Codice Deontologico e che potrebbero non garantire rispetto e riservatezza ai soci dell’Upledger Italia e ai fruitori della tecnica Upledger e compromettere pesantemente la qualità degli interventi professionali;

      3.  esigerà il rispetto del suo profilo professionale e delle sue competenze nelle funzioni professionali nonché la garanzia del rispetto del segreto d’ufficio;

      4.  è tenuto a impegnarsi per contribuire al miglioramento dell’Upledger Italia, con cui collabora o in cui presta la sua professionalità o dalla quale riceve prestazioni e servizi, con un rapporto leale verso l’organizzazione, usando i canali appropriati e collaborando alle azioni di pianificazione e programmazione o attivandone di nuovi assieme ad essa;

      5.  tenderà a sviluppare l’attività professionale a livelli funzionali diversi, per consentire la massima efficacia dell’intervento e deve avanzare opportunità di aggiornamento e formazione. È quindi tenuto, tra le opportunità che sono offerte, a mantenere un livello adeguato di preparazione professionale e di aggiornamento, attraverso la frequenza a eventi, corsi, seminari e iniziative volte a tale scopo, come organizzate dall’Upledger Italia;

      6.  non deve in alcun modo arrecare danno all’Upledger Italia a cui è associato, è tenuto a mantenere un comportamento tale da non porsi in contrasto con essa e deve evitare di suggerire o dar adito a maldicenze, illazioni o atti avversi nei confronti della stessa e dei suoi Soci e collaboratori;

      7.  è tenuto a riferire all’Upledger Italia, senza violare le norme del Codice Deontologico, ogni atteggiamento, atto o critica posta nei confronti dell’Upledger Italia stessa, a cui è associato ed è tenuto a rifuggire da situazioni di lavoro che potrebbero comportare un suo coinvolgimento contrario ad essa, al suo Statuto e al Codice Deontologico.

      TITOLO VIII

      Normative aggiunte e disposizioni transitorie a complemento ed integrazione dei TITOLI del presente Codice Deontologico ed Etico

      1.   Tutti i membri dell’Upledger Italia hanno diritto:

      a)  ad essere trattati con eguale rispetto e considerazione e a non essere discriminati direttamente o indirettamente, in ragione di uno o più fattori, inclusi la religione, il genere, l’orientamento sessuale, la coscienza e le convinzioni personali, l’aspetto fisico, la lingua, le origini etniche o sociali, la cittadinanza, le condizioni personali, fisiche e di salute, le scelte familiari, l’età, nonché il ruolo che occupano all’interno dell’Upledger Italia;

      b)   ad essere valutati secondo criteri di merito e/o in relazione ad obiettivi predefiniti e, per quanto riguarda i discenti, in relazione ai programmi di studio.

      2.  L’Upledger Italia non tollera abusi o molestie di natura sessuale, in quanto lesivi della dignità umana ed assicura alle persone lese una sollecita protezione libera dal pregiudizio. Non tollera altresì l’abuso, le molestie sessuali, le richieste avanzate sottoforma di favori sessuali, le proposte indesiderate di prestazioni a contenuto sessuale, gli atteggiamenti o le espressioni verbali e non verbali degradanti ed aventi ad oggetto la sfera personale della sessualità, quando rivolti ad una persona, a prescindere dal suo sesso ed orientamento sessuale. Tali atteggiamenti ed abusi creano l’esistenza di una posizione asimmetrica tra chi molesta e la vittima delle molestie e costituiscono elemento aggravante dell’abuso sessuale.

      3.  I soci dell’Upledger Italia, qualunque sia la loro posizione al suo interno, non devono assumere:

      • comportamenti che possano risultare lesivi dell’immagine e del prestigio dell’Upledger Italia;
      • comportamenti che si configurino come indebita utilizzazione della denominazione, del logo e dei simboli dell’Upledger Italia (se non precedentemente concordati e autorizzati dall’Upledger Italia stessa); non è infatti ammesso alcun uso improprio o indebito o non autorizzato del nome Upledger, in ogni sua declinazione o configurazione individuale, societaria o associativa, come la stessa “CRANIO SACRALE UPLEDGER ITALIA”. Allo stesso modo è negato, senza l’esplicita autorizzazione dell’Upledger Italia, l’utilizzo del logo e del nome Upledger, dei simboli, dei nomi e delle illustrazioni delle tecniche ad essi appartenenti, o gli utilizzi indebiti della proprietà intellettuale riconducibile al metodo Upledger. Tali comportamenti impropri verranno sottoposti alla valutazione ed all’azione sanzionatoria degli organi competenti.

      4.  I destinatari del Codice Deontologico sono tenuti ad astenersi da ogni comportamento che possa dar luogo a conflitti d’interesse. Inoltre, i Soci educatori che possono essere docenti, assistenti, collaboratori e consulenti didattici, ecc., (chiamati per brevità qui di seguito: educatore o educatori) sono tenuti a:

      • astenersi da ogni comportamento che possa configurarsi come una forma di favoritismo contraria al criterio generale di valutazione meritocratica che costituisce valore fondante dell’Upledger Italia;
      • rifiutare donazioni, finanziamenti e altre forme di utilità, vantaggi o profitti personali che possano costituire, anche indirettamente, la violazione del principio di imparzialità;
      • astenersi da ogni comportamento discriminatorio o che possa ledere l’onore e la reputazione di colleghi, collaboratori, studenti;
      • astenersi da comportamenti che, seppure legittimi, siano palesemente in contrasto con lo spirito di norme e regolamenti dell’Upledger Italia, nonché con le regole di condotta contenute nel presente Codice Deontologico;
      • astenersi da ogni comportamento che possa configurarsi come limitativo del pieno esercizio del diritto allo studio dei discenti, nel quadro degli ordinamenti didattici vigenti;
      • rispettare ed adempiere ai doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, al fine di assicurare la qualità dei servizi e la prevenzione dei fenomeni di corruzione.

      5.   Il presente Codice Deontologico si applica anche a tutto il personale dipendente e ai collaboratori con diverse mansioni e ruoli nell’Upledger Italia, siano essi a tempo indeterminato o determinato o con altre forme contrattuali stipulate con l’Upledger Italia, compresi i collaboratori ed esperti interni ed esterni, istruttori e docenti, nonché ai soci che rivestono cariche all’interno dell’Upledger Italia, quindi anche a tutti i Soci che collaborano con l’Upledger Italia.
      Le disposizioni del presente Codice Deontologico si applicano, altresì, in quanto compatibili, a tutti i soggetti che intrattengono rapporti con l’Upledger Italia ed in particolare ai collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ivi inclusi gli incarichi di didattica, o che intrattengano un rapporto formalizzato con l’Upledger Italia, come previsto dal Codice Deontologico dell’Upledger Italia stessa.

      6.  Il Socio che collabora con l’Upledger Italia conosce e osserva le leggi, i protocolli, i regolamenti, lo Statuto e le disposizioni dell’Upledger Italia, oltre al presente Codice Deontologico, anch’esso pubblicato sul sito web dell’Upledger Italia.
      Il Socio che collabora con l’Upledger Italia rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità, ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità rispetto agli interessi privati, astenendosi in caso di conflitto di interessi se non esplicitamente chiamato in causa.

      7.  Il Socio che collabora con l’Upledger Italia non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d’ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti assegnatigli o nuocere agli interessi o all’immagine dell’Upledger Italia. Nell’ambito del presente Codice Deontologico, per “fini privati” s’intende ogni fine diverso da quello associativo e pertinente al rapporto con l’Upledger Italia.

      8.  Il Socio che collabora con l’Upledger Italia esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa ai principi di economicità, efficienza ed efficacia. In particolare, nella gestione di risorse dell’Upledger Italia, ai fini dello svolgimento delle attività amministrative e/o che prevedono un compenso economico, segue la logica del contenimento dei costi che non pregiudichino la qualità dei risultati.
      Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa e/o economica dell’Upledger Italia in particolare, il Socio che ha un rapporto di collaborazione che prevede delle spettanze a fronte di servizi utili all’Upledger Italia è tenuto a:

      • assicurare uguale trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da favoritismi o azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell’azione amministrativa e/o economica o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali, politiche, filosofiche o sindacali, appartenenza a una minoranza etnica, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori;
      • non chiedere né sollecitare, per sé o per altri, regali o altri vantaggi o profitti personali;
      • non accettare, per sé o per altri, regali o altri vantaggi o profitti personali, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia o istituzionali e nell’ambito delle consuetudini internazionali.

      9.  In ogni caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto costituisca reato, il Socio che collabora con l’Upledger Italia non chiede, per sé o per altri, regali o altri vantaggi o profitti personali, neppure se di modico valore, a titolo di corrispettivo per compenso ad un atto previsto dal proprio ruolo, né da soggetti che possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti il proprio ruolo, né da soggetti nei cui confronti è chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie del ruolo ricoperto;

      • non accetta da un proprio subordinato, per sé o per altri, direttamente o indirettamente, regali o altri vantaggi o profitti personali;
      • non offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità o vantaggi o profitti di natura personale a un proprio sovraordinato.

      10. Il Socio che collabora con l’Upledger Italia o che riveste una carica al suo interno (come ad esempio la figura di educatore verso i discenti) si impegna a:

      • astenersi dal compiere qualsiasi atto da cui possa derivargli un vantaggio personale, diretto o indiretto, o che assicuri un indebito vantaggio diretto o indiretto ad altre organizzazioni, persone o a gruppi di persone;
      • non utilizzare nei rapporti privati, in modo improprio, la posizione che ricopre;
      • porre particolare cura nel non assumere comportamenti che possano recare danno all’immagine dell’Upledger Italia;
      • adottare comportamenti consoni a principi generali di diligenza, onestà, correttezza ed imparzialità nei confronti dell’Upledger Italia, dei suoi soci e collaboratori, anche nell’ambito di contesti sociali virtuali (social network, forum e simili) partecipati anche mediante il ricorso a pseudonimi o identità fittizie;
      • non promettere facilitazioni per pratiche d’ufficio in cambio di una agevolazione per le proprie, nei rapporti privati con altri enti;
      • non intercedere con i propri pari livello, o superiori, o funzionari, o colleghi, proponendo questioni relative al discente/paziente/cliente per rendere o prestare favoritismi, facendo leva sulla propria posizione all’interno dell’Upledger Italia;
      • non diffondere informazioni e non fare commenti, nel rispetto e nei limiti della libertà di espressione, che possono ledere l’immagine o l’onorabilità di colleghi, di superiori gerarchici, di amministratori, di collaboratori, o dell’Upledger in generale;
      • garantire l’effettiva presenza durante tutto il suo incarico, anche attraverso l’uso corretto e diligente dei sistemi di rilevamento delle presenze messi a disposizione dall’Upledgeer;
      • utilizzare gli spazi, gli arredi, il materiale, le attrezzature, gli strumenti informatici e di comunicazione messi a disposizione dall’Upledger Italia, ponendo particolare cura e diligenza e secondo le modalità previste, senza appropriarsi di alcun bene e senza utilizzarlo per fini personali;
      • qualora faccia uso di strumentazioni, macchinari o altri apparati o arredi, ecc., è tenuto ad osservare la normativa di riferimento in materia, le indicazioni d’uso e ogni cautela per prevenire ed evitare rischi per la salute propria e di terzi;
      • qualora riceva beni dell’Upledger Italia o di altri enti con cui l’Upledger Italia abbia un contratto o una convenzione, o siano in uso per ragioni di servizio, dovrà assumersi gli obblighi di custodia e protezione previsti dalla normativa applicabile;
      • non cedere, nemmeno temporaneamente a terzi i beni predetti, salvo i casi previsti dalla legge e usare ogni cautela per impedirne il deterioramento, la perdita o la sottrazione;
      • custodire con particolare cura e diligenza gli strumenti informatici, nonché le credenziali di accesso ai sistemi informativi messi a disposizione dall’Upledger Italia, anche al fine di non pregiudicarne la sicurezza informatica ed è tenuto a non comunicare le credenziali a terzi; a non lasciare incustodita la propria postazione di lavoro quando soggetti non legittimati potrebbero accedere a dati e documenti riservati e a non utilizzare la posta elettronica istituzionale o i social in modo improprio;
      • assumere atteggiamenti leali e trasparenti e adottare un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi e i collaboratori, siano essi interni o esterni, partner o affiliati;
      • curare, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo all’interno della struttura e del ruolo a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori;
      • nei limiti delle proprie possibilità, evitare che possano diffondersi notizie non rispondenti al vero, anche rispetto all’attività, all’organizzazione e ai soci;
      • favorire la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell’Upledger Italia.

      11. Nessun socio dell’Upledger Italia può approfittare della sua carica o posizione all’interno dell’Associazione per ottenere vantaggi per sé o per propri amici o parenti.
      L’abuso può ricorrere anche attraverso comportamenti che, seppur non illegittimi, siano palesemente in contrasto con lo spirito di norme e regolamenti dell’Upledger Italia.

      12. Nella conclusione di accordi e negoziati e nella stipula di contratti per conto dell’Upledger Italia, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il Socio che collabora con l’Upledger Italia o che riveste una carica all’interno dell’Upledger Italia, o che riveste la figura di educatore verso i discenti, o che esegue dei trattamenti verso utenti, non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno vantaggi o profitti personali a titolo di intermediazione, per facilitare o per aver facilitato la conclusione o l’esecuzione del contratto, fatta eccezione nei casi in cui l’Upledger Italia abbia deciso di ricorrere all’attività di intermediazione professionale.

      13. A fronte di segnalazioni pervenute all’Upledger Italia in merito al non adempimento, o al mancato rispetto delle norme dello Statuto e del presente Codice Deontologico, l’Upledger Italia provvederà ad attuare un procedimento disciplinare e/o sanzionatorio.

      14. Nell’ambito di un’eventuale procedimento disciplinare e/o sanzionatorio, spettante agli organi competenti dell’Upledger Italia, instaurato in merito a fatti costituenti oggetto della segnalazione da parte di un socio, indipendentemente dalla posizione dello stesso all’interno dell’Upledger Italia, l’identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell’addebito disciplinare sia fondata su accertamenti, distinti e ulteriori, rispetto alla segnalazione.
      Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, l’Upledger Italia provvederà ad attuare le sanzioni adeguate ai fatti oggetto della segnalazione, tramite gli Organi competenti dell’Upledger Italia.

      15. Decoro professionale.

      Il Facilitatore Upledger si impegna a tutelare attivamente e responsabilmente il decoro proprio della professione, in ogni ambito e circostanza e si attiva costantemente e senza vantaggio personale a promuoverne il ruolo di Facilitatore.

      16. Solidarietà e rispetto.

      Il Facilitatore Upledger impronta la sua attività professionale alla solidarietà e al rispetto di tutti i Colleghi di cui riconosce e valorizza lo specifico apporto e contributo, tutelandone la dignità. Non deve esprimere giudizi o critiche sull’operato di altri Colleghi e collaboratori e soci, in presenza di terzi o comunque di estranei e al di fuori degli organismi associativi.

      17. Rapporto con altre professioni di categoria.

      Il Facilitatore Upledger, nell’esercizio professionale, deve garantire la più ampia collaborazione e favorire la comunicazione tra tutti gli operatori coinvolti nel processo assistenziale, didattico e applicativo, nel rispetto della centralità della persona assistita e delle peculiari competenze professionali di ognuno.

      18. Pubblicità professionale.

      Al Facilitatore Upledger è consentita la pubblicità professionale nelle modalità e nei termini stabiliti dalle leggi vigenti, dallo Statuto e dal Codice Deontologico. Ogni utilizzo improprio o illegittimo degli strumenti di informazione e pubblicità che si avvale dei mezzi dell’Upledger Italia, senza suo specifico consenso, è considerato un comportamento deontologicamente scorretto.

      19. Il Facilitatore Upledger si adopererà alla diffusione dei valori fondamentali dell’integrità, dell’onestà, della legalità, della solidarietà, della sussidiarietà, dell’accoglienza, del dialogo, dell’eccellenza, del decoro, della valorizzazione del merito, delle capacità e delle competenze individuali, dell’uguaglianza, nonché della prevenzione e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione, violenza, abuso e attenzione impropria.

      20. Il Facilitatore Upledger non dovrà mai fare ricorso a pratiche esercitate a dispetto dell’utente e abusando della sua fiducia, della sua ignoranza, della sua credulità, del suo smarrimento o del suo stato emotivo.
      Inoltre è inammissibile promettere il buon esito di un trattamento, in particolare quando si tratta di problemi che allo stadio attuale delle conoscenze mediche sono ritenuti “malattie incurabili”.

      21. Il Consiglio Direttivo istruisce e presiede (con il parere del Collegio dei Probiviri, ove richiesto dalle normative) lo svolgimento del provvedimento disciplinare e/o sanzionatorio a carico dei soci inadempienti. Verificate le prove e i documenti, sentito il socio interessato e i soggetti in causa, in caso di acclarata violazione della Legge, dello Statuto e del Codice Deontologico, possono essere applicate le seguenti eventuali sanzioni: avvertimento/censura, sospensione del socio a tempo determinato, esclusione del socio dall’Upledger Italia.

      22. Il Facilitatore Upledger dovrà comportarsi costantemente con la dovuta sensibilità e professionalità verso l’utente e verso il pubblico. Dovrà attuare e instaurare un’ottima relazione professionale ed essere disposto a collaborare con tutti i settori del mondo sanitario e del benessere, avendo come scopo primario il benessere delle persone.

      23. La verità è parte essenziale del rapporto Facilitatore/utente. La professionalità e l’osservanza degli standard etici riportati in questo Codice e nelle Leggi, rafforzeranno questa verità.
      Gli utenti hanno la priorità. Chi cerca aiuto può essere ansioso e vulnerabile. Gli utenti possono non avere la conoscenza professionale del Facilitatore Upledger o il suo bagaglio culturale e possono avere aspettative non realistiche sui trattamenti proposti. È compito del Facilitatore agire nella massima trasparenza e sincerità nei confronti dell’utente, instaurando un rapporto di accoglienza che gli permetta di entrare in empatia con esso.