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ALCUNI PROTOCOLLI NECESSARI AL TIROCINIO CLINICO - Upledger Italia - Accademia Cranio-Sacrale
l'Associazione Cranio-Sacrale Upledger Italia

ALCUNI PROTOCOLLI NECESSARI AL TIROCINIO CLINICO

Il Tirocinio Clinico (TC) si svolge: mediamente in quattro giorni Il numero di terapisti e operatori che vi intervengono dipende dai numero dei pazienti proposti dalla Struttura Sanitaria. Vi può essere una media di venti studenti che possono operare anche presso cliniche o istituti specializzati, previa copertura assicurativa fornita dall’Accademia per ogni operatore e sotto la supervisione del Dott. Diego Maggio e comunque in presenza di un responsabile sanitario. Il lavoro si svolge in due fasi: la fase dell’analisi del caso trattato, che esamina le metodiche da usare per la funzionalità dell’applicazione della tecnica e la fase del trattamento vero e proprio che dura circa un’ora e mezza per ogni sessione di trattamento. Tutto si svolge in accordo con il personale sanitario della struttura ospitante e conformemente al rispetto degli orari di lavoro del personale addetto ad ogni reparto.

Preparazione al Tirocinio Clinico: Il Tirocinio Clinico è il risultato di una preparazione e formazione iniziata per ogni studente terapista/operatore già nell’allenamento al corretto approccio verso il paziente, oltre che nella corretta applicazione delle tecniche apprese, a cominciare già dalle prime applicazioni del “protocollo in 10 fasi” creato dal Dott. John E. Upledger.

In questa fase preparatoria, l’operatore predispone la struttura anatomico-fisiologica del paziente, attraverso la ripetizione del protocollo, valutando tramite il tocco e la palpazione i seguenti fattori: il ritmo, la frequenza e la qualità della parte anatomico-fisiologica, senza peraltro intervenire nell’aspetto psicosomatico e/o emozionale. In questa fase preparatoria, attraverso il rilassamento e l’apertura dei diaframmi del paziente, l’operatore inizia un lavoro di rilascio fisico delle tensioni, senza intento di stimolo al rilascio emozionale, formando quindi nel paziente la base conoscitiva del meccanismo auto-correttivo del paziente stesso che si imprimerà nella memoria fisica del tessuto e della fascia, preludendo alla fase di rilascio somato-emozionale, ove ne insorgessero i presupposti, con rilascio veicolato dall’operatore stesso.

Si tenga conto che: ORTHOPRACTIE : du grec (ortho = droit) et praksos (action ordonnée vers…)La Tecnica Cranio Sacrale ha in questi ultimi anni interessato un numero sempre maggiore di operatori sanitari (medici, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, psicoterapeuti, ecc.) che si occupano di riabilitazione, posturologia, terapia del dolore. Anche gli psicologi possono usufruire delle nuove conoscenze date dal tocco manuale, usato nella terapia cranio sacrale, per accedere con maggior efficacia alle verifiche date dall’ascolto e dalla percezione delle modificazioni fasciali che si manifestano nel paziente, prima, durante e dopo il loro lavoro. Resta inteso che il campo d’applicazione della tecnica cranio sacrale si estende a tutto il lavoro riabilitativo-terapeutico proposto dall’operatore sanitario, perché privilegia l’aspetto di approccio terapista/paziente.

La CST nel Tirocinio Clinico (TC) si avvale della conoscenza di un percorso clinico – terapeutico – assistenziale, nel quale il metodo di applicazione della terapia manuale, viene rivolto a pazienti che accusano problematiche simili e sono ospiti di strutture sanitarie pubbliche o private.

Il Tirocinio Clinico è un’applicazione avanzata della CST e del Rilascio Somato-Emozionale (SER) ed è inteso ad approfondire l’applicazione della tecnica dando contemporaneamente al terapista modo ed opportunità di integrare con questa metodica gli atti terapeutici, costruendo un metodo lavorativo coerente, rispetto alle esigenze delle strutture sanitarie pubbliche e private.

Negli interventi di Tirocinio Clinico, una parte assistenziale viene svolta anche nei confronti dei famigliari dei pazienti, coinvolgendoli nell’approccio terapeutico.

Il lavoro sui casi clinici è svolto sulle indicazioni del Medico Responsabile del Reparto in cui si svolge il tirocinio e si avvale di schede valutative sia per l’inquadramento clinico del paziente che a fini statistici per la valutazione dell’efficacia del trattamento applicato.

Elementi salienti del programma quotidiano.

  • Presentazione del gruppo - del responsabile sanitario sui casi che si andranno a trattare - della documentazione da utilizzare per le valutazioni durante e dopo i trattamenti
  • Definizione patologie da parte del responsabile sanitario: diagnosi medica (fisica) e psicologica dei pazienti da parte del responsabile sanitario
  • Valutazione Cranio Sacrale, applicazione delle tecniche in base alla valutazione (con relativa compilazione dei moduli alla fine del trattamento)
  • Discussioni sulle singole valutazioni
  • Applicazioni Cranio-Sacrali sui pazienti e successiva rivalutazione per rilevare le variazioni dopo il trattamento (con relativa compilazione dei moduli di fine trattamento)
  • Discussione tra terapisti
  • Istruzione per: rivalutazione del lavoro e organizzazione dati con supporto di moduli di valutazione, s e ricerca forniti dall'Upledger.

La supervisione è affidata all’insegnante e al medico responsabile che controlleranno la correttezza delle applicazioni della tecnica utilizzata.

Alcune schede valutative utilizzate durante il Tirocinio Clinico.

VALUTAZIONE DELL'EVENTO - CODICE DOCIMOLOGICO

ELEMENTI DEL PROGRAMMA PER LA RICERCA

TEST SQAF

PROTOCOLLO SEGMENTI FACILITATI

SCHEDA 1_SQUAF_VALUTAZIONE PER TIROCINIO CLINICO

SCHEDA 2_QUATTRO DIAFRAMMI_VALUTAZIONE PER TIROCINIO CLINICO

SCHEDA 3_MEMBRANE INTRACRANICHE_VALUTAZIONE PER TIROCINIO CLINICO

SCHEDA 4_OSSA DEL PALATO DURO_VALUTAZIONE PER TIROCINIO CLINICO

SCHEDA 5_ARCHING_VALUTAZIONE PER TIROCINIO CLINICO

SCHEDA 6_SQUAF_RIVALUTAZIONE E FINE TRATTAMENTO PER TIROCINIO CLINICO

Ulteriori metodi di valutazione e sussidi didattico/scientifici a supporto per l’applicazione della CST nei progetti Upledger di riabilitazione e ricerca.

LINEE GUIDA SULLA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA DI VALUTAZIONE

QUESTIONARIO SUL DOLORE DI McGILL

SCALA NUMERICA DI CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE

SCALA DELLA DEPRESSIONE DI BECK

 

Articoli e Bibliografia di supporto:

An Objective Measurement of Craniosacral Rhythm. Des Moines, IA: University of Osteopathic Medicine and Health Sciences, 2000.

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Libro: TU E IL TUO MEDICO INTERIORE – aut. John Upledger - BioGuida Edizioni

Libro: INTRODUZIONE ALLA ALTERAPIA CRANIO SACRALE – aut. John Upledger – BioGuida Edizioni

Libro: TERAPIA CRANIO SACRALE – TEORIA E METODO – aut. John Upledger, John Vredevoogd – BioGuida Edizioni

Libro: TERAPIA CRANIO SACRALE – OLTRE LA DURA MADRE - aut. John Upledger - BioGuida Edizioni

Libro: RILASCIO SOMATO-EMOZIONALE E OLTRE – IL TRAUMA E LA MENTE - aut. John Upledger - BioGuida Edizioni

Libro: ANATOMIA DELLA MENTE – A BRAIN IS BORN – aut. John Upledger - BioGuida Edizioni

Libro: MENTE E CELLULE - DIALOGO INTERIORE CON IL DNA – aut. John Upledger - BioGuida Edizioni

DVD e libro: ATTI DEL 1° CONVEGNO NAZIONALE DI CST – aut. ACCADEMIA CRANIO-SACRALE METODO UPLEDGER

La Tecnica Cranio Sacrale, CranioSacral Therapy, avendo come obiettivo il benessere, non è professione sanitaria e non svolge attività riservate esclusivamente alle professioni sanitarie. In questo senso il termine "terapia - therapy" non è inteso in un'accezione strettamente sanitaria, bensì in riferimento alla nozione estensiva di "salute" (e quindi inevitabilmente anche di "terapia") così come formulata dall'OMS: "stato di completo benessere fisico, emotivo, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia". Se la salute viene definita in questa maniera è inevitabile che il suo raggiungimento o il suo ripristino non possa passare esclusivamente per la funzione delle professioni sanitarie. La CST è pertanto anche impiegata in ambito sanitario come risorsa complementare e aggiuntiva, sempre e comunque su indicazione e sotto la responsabilità di personale sanitario, in linea con la sua storia e la sua tradizione e sempre nel merito delle specifiche competenze, conoscenze e abilità di ciascuna professione (sanitaria o non ordinistica).

La materia appresa durante i corsi è da considerarsi un'esperienza di formazione culturale ovvero professionale. La sua applicazione è consentita ai professionisti sanitari e l'applicazione da parte di professionisti non ordinistici è subordinata e regolamentata dalla legge nazionale 4/2013.
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