Principalmente, i trattamenti di Tecnica Cranio-Sacrale e Rilascio Somato-Emozionale (CST e SER®), applicati sui pazienti nella modalità chiamata “multi-mano”, si dividono in tre categorie principali:
I trattamenti sono applicati esclusivamente da Facilitatori professionisti.
“Facilitatore” è il termine adottato dallo stesso Dott. John E. Upledger per indicare la specifica competenza di un terapista o di un operatore nell’applicazione a “regola d’arte” della Tecnica Cranio-Sacrale e nel Rilascio Somato-Emozionale.
Ma andiamo per ordine e, innanzi tutto, descriviamo brevemente la tipologia e l’utilità di questa specifica modalità di trattamento, la modalità multi-mano, senza per altro dare ulteriori descrizioni sulla Tecnica Cranio-Sacrale (CST) e sul Rilascio Somato-Emozionale (SER®) rispetto a quelle già ampiamente descritte e sviluppate nelle altre pagine e sezioni di questo sito, per poi scoprire in quali tipologie di eventi/situazioni è applicata questa modalità.
Le applicazioni di CST e SER® nella modalità multi-mano, implicano la presenza di più figure di professionisti che trattano contemporaneamente un paziente.
La tecnica multi-mano usata dai Facilitatori nei trattamenti è un mezzo incentivante per i pazienti alla collaborazione con il terapista, finalizzando ogni trattamento al miglioramento del loro stato di salute.
La consueta “formazione” del team di Facilitatori professionisti è composta da minimo due e massimo quattro Facilitatori per ogni paziente:
A questo team si possono aggiungere altre figure professionali nel momento in cui, il trattamento alla persona venga esteso anche e contemporaneamente ad uno o più suoi famigliari o caregiver.
Infatti, spesso le dinamiche di disagio (fisico o emotivo) di un paziente, possono ripercuotersi anche nella gestione della quotidianità delle persone che se ne prendono cura.
Perciò, in molti casi, il trattamento al paziente si estende contemporaneamente a più persone, di ogni genere o età, vicine al paziente stesso, sia che se ne prendano cura sia che semplicemente ne condividano la quotidianità. Questo fa sì che si possa favorire il ripristino di un equilibrio “generale” necessario ad affrontare e superare un contesto di difficoltà, sia a breve sia a medio o a lungo termine, in cui potrebbe essere inibito o ritardare il processo che porta all’auto-guarigione del paziente.
Infine, nel trattamento multi-mano: